Luganese

Centro del Luganese: Michele Roncoroni nuovo presidente

Il 29enne di Mezzovico subentra a Daniele Intraina, che lascia dopo 11 anni. Vicepresidenti: Giovanni Berardi, Benedetta Bianchetti e Filippo Martinoli.

Il nuovo Ufficio presidenziale. Da sinistra: Martinoli, Roncoroni, Bianchetti e Berardi
6 settembre 2023
|

Si rinnova il vertice del distretto luganese del Centro. Durante l’assemblea di stasera alle scuole elementari di Massagno è stato infatti nominato il nuovo Ufficio presidenziale (Up) della sezione, una squadra «di qualità che dà garanzie per il futuro», secondo il presidente del giorno Paolo Beltraminelli. A guidare il nuovo Up sarà Michele Roncoroni, affiancato da ben tre vicepresidenti: Giovanni Berardi, Benedetta Bianchetti e Filippo Martinoli. Roncoroni succede a Daniele Intraina, che ha guidato il distretto per undici anni.

‘Rapporti Cantone-Comuni ancora sul tavolo’

Proprio Intraina ha ripercorso la propria lunga presidenza. «Sono passate quasi tre legislature da quando il partito nel 2012 mi ha chiesto di succedere a Monica Duca Widmer – ha ricordato –. Da allora anche la realtà della nostra regione ha conosciuto profondi cambiamenti. Oltre un decennio fa i temi che tenevano banco erano prevalentemente legati alle aggregazioni e alle rappresentatività ripartite per circondari elettorali in parlamento. Le sfide che ci accingevamo ad affrontare nel decennio a venire erano definite di carattere epocale in quanto avrebbero ridefinito l’assetto istituzionale del Luganese. In parte alcuni degli obiettivi si sono concretizzati, ma molti altri restano ancora sul tappeto e tra questi la tematica dei flussi e dei rapporti tra Cantone e Comuni che restano ancora sul tavolo ancorché oggi solo parzialmente sdoganati nel progetto Ticino 2020».

‘Pensare in un’ottica intercomunale’

Intraina si è poi soffermato su quello che ha definito «il consolidamento della città-polo: visto dall’alto, il distretto assume il carattere di una città diffusa, di agglomerato, con una popolazione di oltre 150’000 abitanti». Ne consegue che nella regione «stiamo assistendo a una sovrapposizione dei bisogni funzionali rispetto alle possibili risposte che possono essere attuate a livello istituzionale dai singoli comuni. Il ‘prodotto Lugano’ si compone di una sommatoria di diversi contributi complementari tra loro: la città-polo e le adiacenze peri-urbane ed esterne». Dalla viabilità alla sicurezza, dall’economia alla socialità: svariati gli ambiti nei quali la collaborazione regionale risulta fondamentale. «Occorre ripensare, o meglio, occorre continuare a pensare in un’ottica intercomunale e regionale» ha detto il presidente dimissionario alludendo ai progetti di ampio respiro.

‘Migliorare la collaborazione fra le sezioni’

Non è mancata anche un’autocritica. «Non sempre il ruolo assunto dalla presidenza distrettuale è riuscito nell’intento di fungere da cerniera tra i circoli e le singole realtà sezionali. Inoltre, anche quel momento privilegiato di dialogo tra le nostre rappresentanze cantonali e le specifiche realtà comunali non sempre hanno prodotto quelle necessarie sinergie». Pertanto, l’auspicio di Intraina è che i suoi successori lavorino in particolare su questi aspetti, valorizzando il lavoro di prossimità. E la guida, come detto, è stata raccolta da Roncoroni. L’architetto 29enne di Mezzovico-Vira, ha effettivamente messo fra i propri obiettivi la volontà di «migliorare la comunicazione fra le sezioni in funzione di un peso politico cantonale maggiore», oltre ad altri compiti più pratici come ad esempio la revisione degli statuti e una definizione più chiara dei compiti all’interno dell’Up. Ad aiutarlo in quel che si preannuncia un lavoro non semplice, un tris volutamente rappresentativo dei circoli elettorali del Luganese: Giovanni Berardi, 54enne sindaco di Alto Malcantone nonché granconsigliere e di professione ingegnere agronomo e allevatore; Benedetta Bianchetti, 44enne avvocata e consigliera comunale di Lugano e attualmente vicepresidente del legislativo cittadino; Filippo Martinoli, 51enne municipale di Comano, assessore giurato del Tribunale cantonale.

Quel sondaggio che dà il Centro sopra al Plr

In una giornata che, come ricordato da Beltraminelli, è stata caratterizzata a livello nazionale dal sondaggio che in vista delle elezioni federali dà un testa a testa fra Partito liberale-radicale e Centro, con «per la prima volta nella storia» un leggero sorpasso di quest’ultimo, l’assemblea è stata anche l’occasione per presentare i candidati del più grande distretto del cantone alle prossime elezioni. Quelli del Luganese sono distribuiti in quattro liste e fra questi citiamo, oltre a Berardi e Roncoroni, anche Lorenzo Pianezzi (consigliere comunale a Lugano) e Sabrina Gendotti (municipale a Massagno e granconsigliera).

La forza del nuovo nome

Vuoi per l’importanza dell’avvicendamento, vuoi per l’imminenza dell’appuntamento elettorale, vuoi per la strategia politica del Centro che punta ad accrescere i consensi nei centri urbani, folta è stata la presenza di ospiti di rilievo. A cominciare dai vertici dello Stato: la prima cittadina del Cantone Nadia Ghisolfi, ripresasi dopo l’incidente avuto a inizio estate in Sardegna, e il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa. «La vittoria alle elezioni cantonali non è nata per caso – ha detto quest’ultimo – ma è la riconoscenza degli elettori verso il lavoro fatto sul terreno. E credo anche che con il nuovo nome trasmettiamo un’immagine molto più chiara. I cittadini si rendono conto del rischio di una polarizzazione più marcata e scelgono noi che al centro assicuriamo la coesione». Un punto evidenziato anche da Giorgio Fonio, in corsa per il Consiglio nazionale, e da Fabio Regazzi, che punta invece al Consiglio degli Stati. «Dopo la perdita del seggio quattro anni fa, mi è rimasto l’amaro in bocca – il ricordo di quest’ultimo –. Oggi non ho sete di vendetta, ma di rivincita. Ci credo», ha detto ribadendo i due obiettivi per il 22 ottobre: la conferma dei due seggi al Nazionale e la riconquista di quello agli Stati.