Ticino

‘Per il Centro le elezioni federali saranno una sfida epocale’

Il presidente Fiorenzo Dadò al Congresso cantonale: ‘Rischiamo un ridimensionamento’. Il tema più citato: ‘Gli insostenibili premi di cassa malati’

In sintesi:
  • Fabio Regazzi: ‘Agli Stati vogliamo la rivincita’
  • Il presidente nazionale Pfister: ‘Cambio di nome una scelta vincente’
(Ti-Press)
20 agosto 2023
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«Oggi si apre ufficialmente la contesa. Ci aspetta una sfida che definirei quasi epocale, non solo per il nostro partito che rischia di uscire ridimensionato da questa tornata elettorale, ma anche per tutta la democrazia elvetica». Il presidente cantonale del Centro Fiorenzo Dadò, davanti al Congresso cantonale, ha lanciato la campagna in vista delle elezioni federali del 22 ottobre ricordando, anzitutto, la necessità di non perdere il seggio al Consiglio nazionale lasciato libero da Marco Romano e, allo stesso tempo, «di arginare l’imbarbarimento che porta sempre più cittadini, spinti anche dai populismi di destra e sinistra, a non riconoscere più i valori della nostra Svizzera». Senza dimenticare i temi più attuali, «quelli che si decidono a Berna», a partire dall’aumento dei premi di cassa malati, argomento citato a più riprese durante i diversi interventi della giornata. «Il margine di manovra in Ticino è molto limitato e la popolazione non ce la fa più. È ora che i partiti e le potenti lobby smettano di opporsi in modo pretestuoso su un tema così importante e accettino la nostra iniziativa per mettere un freno ai costi». Dadò ha quindi invitato direttamente il presidente nazionale Gerhard Pfister a non aver paura di portare davanti al popolo la proposta del Centro che chiede di fare in modo che i costi evolvano in modo corrispondente all’economia nazionale e ai salari medi. Tornando a parlare di valori – pur con qualche frecciatina agli altri partiti, specialmente quelli di destra – il presidente cantonale ha affermato: «Noi non facciamo una politica contro gli altri, è un tratto distintivo del nostro partito. Quella che abbiamo davanti è una battaglia di ideali e di modi di concepire la politica. La scelta di trovarci oggi ai piedi del San Gottardo e in un contesto genuino che richiama con forza le nostre radici rurali non è affatto casuale», ha spiegato Dadò a candidati e sostenitori riuniti all'azienda agricola Pedrini di Airolo. «Vogliamo sottolineare la necessità di ridare un senso a queste radici sempre più bistrattate e usate secondo convenienza da chi crede di avere una sorta di privativa della Patria e patente speciale di ‘svizzeritudine’».

Regazzi: ‘La sconfitta di quattro anni fa brucia ancora’

L’obiettivo dichiarato durante i vari discorsi è chiaro, e più ambizioso della sola riconferma: eleggere due rappresentanti al Consiglio nazionale e riconquistare il seggio perso quattro anni fa agli Stati, con la mancata elezione «per una manciata di voti» di Filippo Lombardi. E il primo a suonare la carica è proprio Fabio Regazzi, presentato come “la punta di diamante”, che spera di essere eletto alla Camera alta: «La sconfitta delle ultime Federali brucia ancora e c’è la volontà di prendersi la rivincita». Per l’attuale consigliere nazionale «è inoltre importante che il Ticino torni a essere rappresentato da esponenti che cerchino di creare alleanze e compromessi. In questa legislatura molte volte i nostri ‘senatori’ si sono annullati a vicenda il voto. È qualcosa di controproducente per il Cantone». Regazzi ha poi voluto chiarire un aspetto: «Io non miro al seggio di nessuno, ma corro per uno dei due posti disponibili che negli ultimi quattro anni sono stati occupati da Marina Carobbio e Marco Chiesa. Penso di avere le carte in regola per farlo, durante i miei anni a Berna ho accumulato esperienza e contatti a Palazzo federale e all’interno dell’amministrazione».

‘Il cambio di nome ha portato vittorie’

A guardare con fiducia alle Federali di ottobre è anche il presidente nazionale del Centro Gerhard Pfister, che al Congresso ha affermato: «Siamo pronti. In Ticino partiamo da una situazione insidiosa, con alleanze sia a destra che a sinistra. C’è però uno spirito di ottimismo nel partito, la base ci sostiene e la direzione è quella giusta. Abbiamo il numero di candidati più alto mai registrato e gli ultimi risultati cantonali sono molto buoni. In Ticino siamo l’unico partito storico che ha confermato il suo numero di granconsiglieri, e anche a Zurigo e Basilea Campagna abbiamo avuto successo». Per Pfister, «questo dimostra che il cambio di nome e l’apertura ci hanno permesso di acquisire elettori». Una visione condivisa anche dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa: «Il nome è cambiato ma non i principi e i valori che restano di estrema attualità. Oggi più che mai serve un centro forte contro la polarizzazione e la frammentazione, in grado di dare anche unità e stabilità al nostro Paese. Abbiamo dimostrato che quando agiamo di squadra e non con individualismi possiamo ottenere grandi risultati».


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Il presidente nazionale Gerhard Pfister

‘I premi di cassa malati devono avere la priorità’

Durante il Congresso sono intervenuti anche i candidati al Consiglio nazionale sulla lista principale, alla quale saranno affiancate quattro liste sottocongiunte e una congiunta (Movimento per le Valli). «La strada per il nostro partito è in salita e il secondo seggio alla Camera del popolo è seriamente minacciato», ha affermato il deputato in Gran Consiglio Giorgio Fonio. «Minacce che arrivano da destra e da sinistra, ma anche da quella parte di centro (il Plr, ndr) che viene in passeggiata a Chiasso per vedere la situazione dei migranti». Per Sabrina Gendotti «bisogna agire contro l’esplosione dei costi della salute. È giunto il momento di tornare a parlare di cassa malati unica». Sarà un uovo sodo il gadget di Giovanni Berardi, «che rappresenta la compattezza e la fragilità della Svizzera. A Berna abbiamo bisogno di rappresentanti delle diverse sensibilità, anche quella delle piccole e medie imprese che per il Ticino sono fondamentali». Lorenzo Pianezzi, da albergatore ed ex direttore di Hotelleriesuisse in Ticino, ha invece avanzato l’idea «di dare la possibilità di dedurre fiscalmente le spese fatte in hotel e ristoranti sul territorio nazionale. Sarebbe un aiuto al settore del turismo». Il vicesindaco di Locarno Giuseppe Cotti ha invece parlato «della necessità di portare avanti valori sani e solidi, limitando i tentativi che sotto varie forme cercano di ristrutturare il concetto di identità biologica». Michele Roncoroni, rappresentante dei Giovani del Centro, ha dal canto suo sottolineato «il gran numero di ragazze e ragazzi che si avvicinano al nostro movimento e che vogliono partecipare a costruire la nazione del futuro». Secondo la consigliera comunale di Bellinzona Margot Broggini «quello migratorio è un fenomeno complesso. Bisogna aiutare i giovani a capire il prossimo attraverso una maggiore conoscenza delle altre culture».


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Giovanni Berardi e il suo gadget