Le varie comunità si sono presentate a ogni sosta. Soddisfatti gli organizzatori, sia per la partecipazione sia per lo spirito di fratellanza
“Abbiamo imparato che ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide”. Questa dichiarazione, firmata il 31 ottobre 2016 a Lund, in Svezia, da papa Francesco e dall’allora presidente della Federazione luterana mondiale Munib Younan in occasione del 500esimo anniversario della Riforma, hanno potuto sperimentarla il buon centinaio di partecipanti che la sera di mercoledì 17 maggio ha preso parte alla prima Notte delle Chiese in Ticino, a Lugano. Dopo un prologo con le porte aperte nella chiesa neoapostolica di Breganzona, il percorso ecumenico a piedi in sei tappe – che ha voluto essere una testimonianza dell’unità già esistente tra le diverse Chiese cristiane presenti in Ticino – è partito dalla chiesa anglicana per concludersi nella chiesa evangelica riformata. A ogni sosta, durata una ventina di minuti, si sono successivamente presentate nei rispettivi luoghi di culto le comunità anglicana e cattolica cristiana, cattolica romana, evangelica battista, ortodossa, le antiche Chiese orientali (copta, eritrea e siro-ortodossa) ed evangelica riformata. Soddisfatti gli organizzatori, sia per la partecipazione sia per lo spirito di fratellanza e di accoglienza che ha caratterizzato ogni incontro. La serata si è conclusa con un rinfresco nei locali della chiesa evangelica di viale Carlo Cattaneo, offerto dalla Comunità di lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino, promotrice dell’iniziativa.