“Una chiesa che parla ai contemporanei e annuncia l’evangelo con fedeltà”. Questa la visione della Chiesa evangelica riformata nel Ticino (Cert) formulata lo scorso 14 agosto durante il tradizionale raduno estivo svoltosi ad Ascona. “Prepararsi al rinnovamento” – si legge in una nota – è il motto scelto per il 2025 che, come sottolineato da Ulrico Feitknecht, presidente dell’assemblea legislativa della Cert, che coordina il gruppo di lavoro a cui partecipano attivamente le tre Comunità riformate regionali ticinesi, è “espressione di un profondo lavoro, tutt’ora in corso, teso ad affrontare le sfide che le chiese si trovano davanti, cominciando dalla gestione delle risorse, ma finalizzato all’annuncio evangelico”.
In tal senso, particolare attenzione è stata rivolta al tema della lotta agli abusi, a favore dell’integrità personale. In autunno, fa sapere la Cert, inizieranno infatti i corsi di formazione per gli insegnanti di religione evangelica nelle scuole pubbliche e poi per gli impiegati e i volontari nell’ambito della prevenzione di ogni tipo di abuso e per rafforzare una visione ampia della chiesa come comunità accogliente e coesa. Come spiegato dal presidente del Consiglio sinodale della Cert, il pastore Stefano D’Archino, “ciò avviene – evidenzia il comunicato – dopo un processo di riflessione e studio durato più di un anno, che ha portato all’introduzione nei regolamenti della Cert di una linea chiara e inequivocabile contro ogni abuso. Per questo abbiamo incaricato un ente esterno alle chiese, a cui eventuali vittime possano rivolgersi”.
Il prossimo anno sarà inoltre il cinquecentenario della nascita delle prime chiese riformate (Sassonia e Zurigo). Anniversario ‘500+50’ in occasione del quale la Cert celebrerà i suoi primi cinquant’anni, essendo stata riconosciuta come ente di diritto pubblico da parte del Canton Ticino nel 1975. Sono previsti festeggiamenti e iniziative a ‘porte aperte’.