Gli organizzatori del traffico, tre iracheni, sono agli arresti in attesa del processo
Un grosso traffico di migranti che toccava Lugano, l’estate scorsa sull’asse Italia-Ticino-Germania, è stato smantellato dal Ministero pubblico. Secondo quanto riferito dalla Rsi, in due mesi e mezzo, tra il 6 luglio e il 20 settembre scorso, da Lugano sarebbero transitati qualcosa come 243 clandestini. Ben 82 i trasporti compiuti dai membri dell’organizzazione. Tra loro tre cittadini iracheni, che in febbraio la procuratrice pubblica Chiara Buzzi ha rinviato a giudizio. Secondo quanto riferito, i migranti arrivavano a Varese dove l’imputato principale li caricava su veicoli per poi entrare in Ticino da valichi non presidiati. Il viaggio poteva poi proseguire sia verso la destinazione finale sia tramite il treno. Il prezzo richiesto era di 900 euro a testa per il tragitto Italia-Germania; almeno 250 per la tratta Varese-Lugano; almeno 200 per quella da Lugano in avanti. Il 46enne iracheno che si occupava del trasporto avrebbe guadagnato almeno 77mila franchi. Il coetaneo che affittava l’alloggio almeno 8’900 euro. Una terza persona, di 39 anni, che come gli altri due si trova in carcere è chiamato a rispondere di addebiti meno pesanti. Davanti alla Corte delle Assise criminali, che sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, il terzetto dovrà rispondere, in via principale, dei reati di usura aggravata e di incitazione (sempre aggravata) all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegale nonché di avere percepito indebitamente delle prestazioni sociali. Il primo circa 142mila franchi tra Ufficio invalidità e Cassa cantonale di compensazione. Il secondo quasi 7mila dall’assistenza. Il procedimento a carico di altri indagati è stato disgiunto.