Il Consiglio di Stato esprime parere negativo su una delle due proposte formulate in un’iniziativa elaborata presentata nel 2019
L’attuale sistema che porta alla designazione dei pretori della Pretura del Distretto di Lugano è adeguato. È quanto sostiene il Consiglio di Stato nel rapporto sull’iniziativa parlamentare elaborata presentata da Roberta Soldati (Udc) e cofirmatari nel 2019. Tra i motivi a sostegno della sua tesi, il CdS indica che la Pretura ha avviato il riassetto per migliorare il riparto delle competenze e delle attività delle sezioni richiesto nel 2020 dal Dipartimento delle istituzioni. L’ultima parola sull’iniziativa spetterà al Gran Consiglio in una delle prossime sessioni.
L’iniziativa ha presentato due proposte di modifica. La prima richiesta riguarda l’introduzione di un nuovo capoverso all’articolo 23 della Legge sull’organizzazione giudiziaria in relazione all’elezione di magistrati per i posti vacanti nella Pretura del Distretto di Lugano. Gli iniziativisti hanno chiesto che la Commissione giustizia e diritti possa sapere preventivamente, e già indicare nel bando di concorso, presso quale sezione delle sei sezioni della Pretura il nuovo magistrato sarà attivo. Una proposta che il CdS propone di respingere dato che "chi riveste questa carica deve per principio essere un magistrato idoneo a occuparsi di qualsiasi tipologia di causa civile, a prescindere dal Distretto dove opera, dall’organizzazione della Pretura come pure dall’attuale organizzazione della Pretura distrettuale di Lugano".
Dal 2019 la Commissione di giustizia e diritti ha il compito di esaminare e preavvisare il Parlamento sui nuovi magistrati. Considerato che la norma attuale prevede che il Tribunale di appello debba comunicare entro un mese dalla notizia di una vacanza all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio quale sezione deve essere completata e in quale Camera il nuovo giudice sarà attivo in via principale, il CdS non si oppone all’adeguamento del destinatario della comunicazione.