Luganese

Abusi sessuali con una 15enne, 53enne a processo

L’uomo, amico dei genitori della ragazza, avrebbe sfruttato le debolezze della giovane in cambio di rapporti orali. Chiesti due anni

Pp: ‘Era ben cosciente dell’età della giovane’
(Ti-Press)
13 gennaio 2023
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Trentasette anni. È questa la differenza di età tra l’imputato comparso oggi alle Assise correzionali di Lugano e la sua presunta vittima, minore di 16 anni all’epoca dei fatti, costituitasi accusatrice privata. I due si conoscevano perché l’uomo, un 53enne cittadino italiano, era amico dei genitori della ragazza e si sono rivisti in più occasioni in quanto la 15enne si occupava di curare i figli di lui a casa della ex moglie durante tra l’agosto e il settembre 2021, ossia quando sono avvenuti i fatti.

È da quegli incontri, in quella casa, che si snoda la vicenda che vede l’uomo accusato di coazione sessuale ripetuta e atti sessuali con fanciulli (anch’essi ripetuti). L’uomo, secondo l’atto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, avrebbe infatti costretto la giovane a subire due rapporti orali usando minacce ed esercitando pressioni psicologiche su di lei e rendendola inetta a resistere. «L’imputato ha leso ripetutamente un bene giuridico prezioso: l’integrità sessuale e la libertà di determinazione e onore sessuale di una giovane ragazza che lui sapeva essere in un periodo della vita particolarmente delicato in cui si sentiva fragile e vulnerabile», ha detto la pp, chiedendo una condanna a due anni di carcere sospesi per un periodo di prova di tre anni.

Un nesso causale tra soldi e atto sessuale

Nella storia, tracciata dettagliatamente dall’atto d’accusa, un ruolo chiave viene giocato dai soldi e dalle minacce. Sì, perché il 53enne avrebbe utilizzato l’espediente dei soldi con lo scopo di ottenere in cambio dei favori sessuali. Avendole dato circa 600 franchi, sia in contanti, sia mediante l’acquisto per suo conto di sigarette, alcolici e altri beni di consumo le ha poi chiesto che fosse ripagato ‘in natura’. E se così non avesse fatto l’uomo l’avrebbe minacciata dicendole che sarebbe andato a raccontare ai suoi genitori che consumava alcol e stupefacenti, ben consapevole che la ragazza temeva fortemente il giudizio dei suoi. Il nesso causale tra i soldi e l’atto sessuale è stato infatti giudicato dalla pp come «decisivo».

Durante il suo impiego da baby sitter, la giovane sarebbe stata spinta, in un primo episodio, a sdraiarsi sul letto della casa della ex moglie dell’uomo e lasciare che lui le praticasse del sesso orale. Lo stesso sarebbe capitato anche in macchina, poco distante dall’abitazione e sempre con le stesse modalità del ricatto.

‘Concentrato di fragilità sotto mentite spoglie da adulto’

Il nesso tra soldi e atto sessuale sarebbe decisivo sì, ma, come ha affermato l’avvocata dell’accusatrice privata Demetra Giovanettina, «in questa storia non ci sarebbe niente di più sbagliato che ridurre la storia della ragazza a una sorta di scambio, sigarette contro scambio orale. Ma se dovessimo parlare di scambio, anche se distorto, si tratterebbe comunque di un atto scelto e accettato. E non è questo il caso della mia assistita. L’impressione che trasmette è quella di essere un concentrato di fragilità sotto mentite spoglie da adulto a cui si aggiungono difficoltà più acute, qualche problema pregresso in più che si legge dal rapporto della sua psicoterapeuta che ne descrive lo stato psicologico come ansiosa depressiva e che hanno segnato tutta la sua adolescenza». La ragazza, in sede d’inchiesta ha più volte sottolineato che per lei era tutta una questione di soldi, e che di lui non le è mai importato nulla. «La ragazza – ha continuato Giovanettina – non ha mai avuto alcun controllo sul gioco, le poche centinaia di franchi che il 53enne le ha elargito le sono tornate indietro sotto forma di ricatto. E lei a questo ricatto ha risposto accartocciandosi come una foglia».

La versione dell’imputato

«La conosco da quando era bambina perché i suoi genitori sono amici di famiglia – ha detto da parte sua l’imputato, rivolgendosi al presidente della Corte, il giudice Amos Pagnamenta –. L’ho vista crescere ma l’ho rivista solamente quando la mia ex moglie le ha chiesto di fare da baby sitter ai nostri due figli». L’ha vista crescere, lo ha indicato lui stesso, dunque era «ben cosciente dell’età della ragazza», e al contrario di quanto ha affermato durante la fase inquisitoria, «ha agito con intenzionalità, perturbandola nel proprio sviluppo», ha sostenuto Canonica Alexkakis. Alla domanda del giudice sul perché avesse deciso di intraprendere un rapporto con una 15enne, l’imputato ha dichiarato: «Ho ammesso da subito le mie colpe. In quei momenti non conoscevo la legge dei 16 anni, e non ricordavo con esattezza la sua data di nascita».

Giovanettina: ‘È in costante affanno argomentativo’

L’imputato ha sostenuto anche che la giovane gli avrebbe proposto di essere il suo ‘sugar daddy’, spiegando però che lui non avrebbe accolto questa richiesta e che l’avrebbe tenuto sulle spine per ottenere in cambio dei soldi. Ha sostenuto inoltre ancora oggi, di fronte alla Corte, che sarebbe stata la ragazza a invitarlo a casa. «Sono stati atti sessuali terribilmente asettici e con nessuna partecipazione da parte della vittima», ha indicato ancora Giovanettina, per poi aggiungere: «L’imputato, nel procedimento, ha fatto una figura meschina. Meschina perché prima nega tutto, anche solo di aver avuto un interesse di natura sessuale e non perde occasione di sottolineare il suo importante ruolo didattico e di sostegno nel confronto della mia assistita. Appena può minimizza, è in costante affanno argomentativo sui punti salienti della storia. Ha anche un’urtante doppia moralità, da un lato la giudica, criticando le sue abitudini e i suoi capricci come li ha definiti, però dall’altro giustifica (non si sa come) il suo di atteggiamento che ha insistentemente cercato dei rapporti sessuali con una ragazzina e di averne finanziato il consumo di droga e alcol». Motivazioni per le quali anche l’avvocato della vittima si è associata alla richiesta di condanna.

Entro sera è prevista la sentenza.