Bellinzonese

Vera storia d’amore e l’accusa di atti sessuali con fanciulli

Colpevole ma esente da pena un 28enne che nel 2020 ha avviato una relazione duratura con una ragazza minore di 16 anni

Gravidanza e matrimonio in una vicenda penale finita bene
(Keystone)
9 marzo 2022
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Si sono conosciuti durante alcune serate passate al bar: 15enne lei, dodici anni in più lui. In poco tempo è sbocciata una storia d’amore che ha portato alla nascita di una bambina. «Ci sposeremo e andremo a vivere insieme non appena lei avrà compiuto 18 anni: il mio futuro me lo immagino con mia figlia e sua mamma», ha detto oggi nell’aula penale di Lugano il 28enne (27enne al tempo dei fatti) rinviato a giudizio con l’accusa di ripetuti atti sessuali con fanciulli. Reato di cui l’imputato, avendo la ragazza meno di 16 anni ai tempi dei rapporti sessuali, è stato giudicato colpevole, ma con delle attenuanti che hanno fatto propendere la Corte delle Assise correzionali di Bellinzona, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, per un’esclusione della pena. Nessuna sanzione è stata dunque adottata nei confronti dell’uomo, contrariamente a quanto proposto dal procuratore pubblico Pablo Fäh che ha chiesto una pena detentiva da espiare di quattro mesi, anche in considerazione dei precedenti (seppur non specifici) del 28enne. Secondo l’accusa l’imputato – tenuto conto anche che conoscendo il fratello della ragazza avrebbe potuto chiedergli informazioni precise sulla reale età di lei – avrebbe dovuto rendersi subito conto dell’illegalità dei rapporti sessuali.

‘La sua colpa non può che essere ritenuta di lieve entità’

L’atto d’accusa si divideva in due parti: la prima riguardava il periodo da settembre a novembre 2020 quando, come infine stabilito dalla Corte, l’imputato credeva in maniera sincera che la giovane avesse più di 16 anni (li avrebbe invece compiuti a maggio 2021). «Fino a novembre 2020 non gli è rimproverabile niente, non aveva motivo di dubitare della parola della ragazza», ha affermato prima di pronunciare la sentenza il giudice Pagnamenta, ricordando che l’uomo era stato rassicurato dalla 15enne sul fatto che fosse maggiorenne. Diverso invece il discorso per i rapporti sessuali avvenuti tra novembre 2020 e maggio 2021, quando il 28enne era stato messo al corrente dal fratello della ragazza, e soprattutto dalla madre della giovane, quando quest’ultima è rimasta incinta. Se per questo periodo il reato di atti sessuali con fanciulli è adempiuto, «la sua colpa dev’essere ritenuta di lieve entità», ha affermato Pagnamenta, indicando come circostanze favorevoli la relazione duratura, l’impegno dimostrato dall’uomo nel sostenere finanziariamente il nucleo familiare e la volontà della coppia di volersi sposare e costruire un futuro insieme.

La Corte abbraccia la tesi difensiva

La Corte ha dunque abbracciato le considerazioni della difesa sostenuta dall’avvocata Maricia Dazzi, battutasi proprio per il verdetto infine pronunciato. «Fin dai primi interrogatori il mio assistito ha sempre detto di volersi prendersi le sue responsabilità – ha detto durante la sua arringa –. Quando ha saputo della reale età della giovane era sicuramente a conoscenza delle conseguenze, ma non si può dimenticare che la coppia stava insieme già da molti mesi e che la ragazza era già incinta. Sono legati da una relazione importante, hanno coinvolto i genitori, sono tuttora innamorati e intendono sposarsi. È una storia d’amore che ha fatto crescere l’imputato come persona, oggi padre e compagno presente». L’avvocata Dazzi ha poi sottolineato come negli interrogatori la ragazza abbia affermato di non sentirsi una vittima e di aver mentito per amore circa la sua reale età.

In assenza di una querela di parte, il caso ha assunto una portata giudiziaria e penale quando il Ministero pubblico ha avviato l’istruttoria e promosso l’accusa sulla base di una segnalazione fatta dall’Autorità regionale di vigilanza (Arp), attivatasi quando la ragazza è rimasta incinta. Nel frattempo però, come emerso in tribunale, la storia fra i due ha preso almeno finora una piega positiva.