Luganese

La crisi nel settore porta alla truffa, 8 mesi sospesi

La Corte delle Assise correzionali di Lugano ha condannato un 53enne che ha sottratto 189mila franchi all’ex datore di lavoro

Aumentate le cifre mensili
(archivio Ti-Press)
17 novembre 2022
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Tra il 2018 e il febbraio 2021 ha truffato il datore di lavoro per 189mila franchi, estorti nel corso della sua attività di raccolta pubblicitaria. L’uomo, un 53enne del Luganese che ha ammesso tutti i fatti, è comparso oggi davanti alla Corte delle Assise correzionali di Lugano per rispondere di truffa aggravata e falsità in documenti. La giudice Francesca Verda Chiocchetti ha accolto l’accordo presentato a inizio dibattimento da accusa (il procuratore pubblico Daniele Galliano) e difesa (l’avvocato Davide Ceroni) e lo ha condannato a 8 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di due anni. Ricordando i fatti, l’imputato ha spiegato che «c’è stata una crisi non indifferente nel settore. Nell’azienda è inoltre venuta a mancare la segretaria e mi sono dovuto occupare anche dell’amministrazione, togliendo tempo a quello che dovevo fare, ovvero la vendita». A questo si aggiunge una «mala gestione dei miei soldi». Il 53enne si sta impegnando per restituire il maltolto e ha trovato un accordo con il suo ormai ex datore di lavoro.

Come spiegato nell’atto d’accusa, l’imputato era responsabile delle vendite e oltre allo stipendio fisso, riceveva delle provvigioni calcolate sulla cifra d’affari mensile. Da gennaio 2018 ha iniziato a far figurare cifre d’affari mensili superiori a quelle reali, allestendo almeno 300 contratti fittizi. Illeciti mascherati nei mesi seguenti e riversando talvolta parte del denaro nelle casse, fingendo si trattasse di pagamenti di clienti fittizi. «Mi pento amaramente, sono molto dispiaciuto per la controparte e per me», sono state le parole del 53enne. Nel confermare la pena di 8 mesi sospesi, la giudice ha spiegato che la Corte «ha tenuto conto che l’imputato, oltre ad aver ammesso integralmente le sue responsabilità, ha dimostrato di aver rotto col passato. In aula si è dimostrato provato e con la volontà di liberarsi di questo fardello».