Forti disagi con il trasporto pubblico per gli studenti del Basso Malcantone: con una raccolta firme chiedono un bus supplementare per arrivare a scuola
«Alla mattina è una lotta: chi riesce a salire sul bus è fortunato, gli altri si arrangiano come riescono per arrivare a scuola». La testimonianza è di Alessandra e Virginia, due ragazze che frequentano la terza al Liceo di Lugano 2 (LiLu2) a Savosa, promotrici di una raccolta firme sottoscritta da 66 studenti malcantonesi. Il motivo? Sensibilizzare la direzione scolastica, le aziende di trasporto pubblico e le autorità, su una problematica con la quale sono confrontate dall’inizio dell’anno scolastico: «Autobus pieni e ritardi sia degli autobus sia del trenino Flp (le Ferrovie Luganesi Sa, ndr), che ci hanno procurato già numerosi ritardi a scuola alla mattina». Il problema riguarda in particolare la Linea 422 di Autopostale, che serve la tratta fra Bioggio e Lugano e alla quale fanno capo gli studenti che abitano in Malcantone.
I disagi si sono manifestati subito, sin dal primo giorno di scuola il 29 agosto. Questo perché fino a giugno 2022 c’era un bus supplementare, che però all’inizio dell’anno scolastico non c’era più. «Ma nessuno sapeva che l’avevano rimosso – lamentano le ragazze –. Siamo rimasti tutti un po’ scioccati. Un giorno siamo perfino dovuti andare a scuola a piedi perché il treno era un po’ in ritardo e non siamo riusciti a prendere la coincidenza. Ci è capitato di arrivare perfino un’ora in ritardo una volta, e in generale ci sono stati diversi giorni in questo mese e mezzo che siamo arrivati a scuola con ritardo. E questo ci dà fastidio, perché magari ci viene marcata assenza quando in realtà eravamo in giro cercando di raggiungere la scuola...».
Le ragazze, come diversi altri compagni e alcuni genitori, hanno segnalato la questione alla direzione scolastica già agli inizi della scuola. «Siamo grati alla direzione perché si è attivata subito e ha cercato di venirci incontro, dandoci dei consigli. Purtroppo però non sono alternative che ci soddisfano molto». Il nodo del problema sembrerebbe sostanzialmente essere a Bioggio. Da lì passano due corse della Linea 422, entrambe con partenza da Cademario, con la differenza che una delle due ha come meta il LiLu2 e l’altra Lugano. A essere particolarmente in difficoltà sono i ragazzi del Basso Malcantone, che da Ponte Tresa, Caslano, Magliaso e Agno prendono il trenino Flp. «Entrambi i bus però già a Bioggio sono pieni e si riempiono velocemente quando arriviamo noi – spiegano le studentesse –, così c’è sempre qualcuno che resta fuori. A settembre è capitato persino che la porta posteriore di un bus si aprisse mentre viaggiava in curva, talmente eravamo in tanti. Può essere molto pericoloso...». Questo quando i ragazzi arrivano in tempo: «Il problema è che a causa dei ritardi del trenino spesso perdiamo anche la coincidenza».
Ma cosa ha suggerito la direzione scolastica? Ci risponde il direttore del LiLu2, Michea Simona: «Confermiamo di essere a conoscenza di questa situazione di disagio, sebbene i ritardi siano limitati all’inizio dell’anno scolastico quando era mancata l’informazione, anche nei confronti della scuola, della soppressione della corsa speciale tra la stazione Flp di Bioggio Molinazzo e il nostro istituto. Come scuola non abbiamo voce in capitolo sul tema. Appena saputo del problema abbiamo contattato immediatamente l’Ufficio dei trasporti pubblici (Utp) del Dipartimento del territorio, che si è subito informato con l’impresa dei trasporti spiegandoci cosa stesse succedendo. Ci sembra che vi siano comunque i presupposti affinché gli allievi arrivino puntuali al liceo. In ogni caso il problema può essere a nostro avviso risolto prendendo il treno precedente in modo che si riesca a prendere la coincidenza a Bioggio oppure arrivando per tempo alla Stazione Ffs di Lugano e da lì prendere l’Autopostale 445 o la linea Tpl 5». Alternative che però non piacciono agli studenti. Perché? «Noi abitiamo a Caslano, a venti minuti di auto da Savosa, ma partiamo di casa già un’ora e un quarto prima dell’inizio delle lezioni. Già ora prendiamo il treno prima e dover partire ancor prima a causa di ritardi che non dipendono da noi ci sembra assurdo... E andare fino a Lugano non la troviamo una buona soluzione, anche se lo facciamo, perché a causa del trenino in ritardo perdiamo coincidenze anche lì e poi capita che anche i bus in partenza da Lugano siano in ritardo a causa del traffico cittadino. L’abbonamento che paghiamo annualmente ha un costo piuttosto importante e sentiamo, in quanto clienti, che il servizio non è efficiente e addirittura, in parte, un po’ negato».
Insomma, un bel rebus. Che però non ha demotivato gli studenti malcantonesi coinvolti dai disagi, al punto che a fine settembre hanno redatto una sorta di petizione che è rimasta affissa all’albo scolastico per circa una settimana e ha raccolto l’adesione di 66 allievi, su un centinaio che abitano nel Basso Malcantone. «È un buon numero, considerato che il problema non lo hanno tutti i malcantonesi, i ragazzi che salgono a Cademario per esempio sono tranquilli. Riteniamo indispensabile ripristinare il bus supplementare soppresso a giugno – spiegano le ragazze –. Già prima del Covid su quella tratta c’era un grosso problema, perché i bus erano molto affollati, ma in qualche modo riuscivamo a starci. Adesso non più, forse perché è aumentato il numero di studenti. Ora che abbiamo raccolto le firme, vorremmo andare a parlare con qualcuno che possa aiutarci, partendo magari dal nostro Comune (Caslano, ndr). E non è un problema solo di noi studenti, perché quei bus sono utilizzati anche da altri passeggeri. Una signora pochi giorni fa ci ha detto che è una situazione davvero improponibile. Ci vuole un potenziamento».
E un potenziamento possono garantirlo le società che gestiscono i trasporti pubblici interessati, Autopostale e Flp nel caso specifico, e naturalmente l’Utp. Li abbiamo interpellati. «A gennaio 2021, durante la seconda ondata pandemica, in Ticino è stata presa la decisione politica, non tutti i Cantoni hanno fatto lo stesso, di potenziare il trasporto pubblico soprattutto di autobus per garantire un maggiore distanziamento dei passeggeri – ci spiega Roman Zai, capoufficio dell’Utp –. Un investimento che aveva anche una chiara data di scadenza: queste prestazioni supplementari avrebbero dovuto cessare alla fine di quell’anno scolastico, a giugno 2021. È un esercizio che è stato fatto in tutto il cantone, tant’è che sono state introdotte corse supplementari in una decina di casi. Un po’ a sorpresa, siamo venuti a sapere che Autopostale è andato avanti per un altro anno scolastico con questa corsa in più su questa tratta. Perché, non lo sappiamo».
Fraintendimenti o questioni in sospeso a parte, per l’Utp ci sono comunque delle belle notizie all’orizzonte. «Premesso che come committenti abbiamo la responsabilità del finanziamento e pertanto dobbiamo applicare una parità di trattamento degli utenti a livello cantonale: non va bene che ci siano delle prestazioni da una parte e non da un’altra dove magari i problemi sono simili. Ciò detto, il potenziamento dei trasporti pubblici rientra negli obiettivi del Cantone e se questo genera un aumento dell’utenza è una cosa positiva, anche se effettivamente possono esserci dei problemi di capacità, come in questo caso. Pertanto, con Autopostale si stanno facendo delle valutazioni se potenziare la tratta. Inoltre, con il cambiamento orario di dicembre le corse della linea 422 fermeranno alla Stazione Flp di Bioggio Molinazzo (mentre ora fermano a Bioggio centro commerciale, ndr), per comodità di chi viaggia con il trenino e cerca la coincidenza».
Di queste valutazioni ci dà conferma anche Alex Malinverno, responsabile settore sud di Autopostale. «Il feedback che soprattutto all’inizio della scuola c’erano parecchia richiesta e utenti è giunto anche a noi – replica –. Si tratta di una linea che teniamo monitorata costantemente. Secondo analisi attuali, un terzo veicolo non sarebbe necessario: i numeri attuali al momento sono entro i limiti di capacità dei veicoli, che comprende posti seduti e in piedi, ricordo. Dipende molto dalla sensibilità delle persone e poi va considerato che i ragazzi occupano spazio anche con gli zaini. Vediamo però che in determinate fasce orarie siamo effettivamente al limite». E quindi? «Stiamo facendo dei ragionamenti se inserire dei rinforzi puntuali quando sappiamo che ci sono dei picchi. Capita che spesso dobbiamo cercare delle soluzioni per motivi puntuali. Da parte nostra c’è flessibilità e disponibilità per mantenere una qualità nel servizio». Quando si deciderà? «Prenderemo una decisione entro fine mese. Se decideremo di potenziare, è possibile che ciò avvenga già da metà dicembre col cambiamento orario». E il costo sarebbe a carico di chi? «Rientrando nel finanziamento del trasporto pubblico, all’inizio sono costi che si assume l’impresa, poi verrebbero inseriti nell’offerta che facciamo ogni anno a Confederazione, Cantoni e Comuni e i costi dunque verrebbero spalmati su tutti i committenti».
Infine, capitolo Flp, che con i ritardi del trenino compartecipa in maniera importante al disagio. «Un potenziamento come capienza lo abbiamo già effettuato – sottolinea Roberto Ferroni, direttore della società –: i nostri treni prima ospitavano 300-320 passeggeri, oggi a quegli orari invece viaggiano in doppia composizione trasportando quasi 600 passeggeri. Ritardi, sì ce ne sono stati. Non lo abbiamo mai nascosto». Sebbene si tratti di treni nuovi, il problema è di carattere tecnico, «soprattutto di carattere elettronico. Abbiamo interpellato i tecnici della Stadler (la società costruttrice, ndr), che stanno lavorando per risolverli già da diversi mesi. Finiranno al termine di questo mese. Il fornitore ha riconosciuto le proprie responsabilità e noi chiaramente siamo molto dispiaciuti. I problemi comunque stanno nettamente rientrando». Ferroni ammette ritardi anche importanti ancora a settembre, in parte inevitabili: «Abbiamo avuto per una settimana la chiusura della linea fra Bioggio e Cappella Agnuzzo, perché c’erano da fare dei lavori urgenti su un viadotto sotto la Crespera e abbiamo dovuto organizzare dei bus sostitutivi, e questo ha creato ritardi molto importanti». Anche questo però è stato risolto e la situazione starebbe rientrando alla normalità, tanto che anche il numero di reclami è nettamente calato. «Ciononostante è vero che qualche minuto di ritardo si crea comunque. A volte si accumula qualcosina per difficoltà legate alla chiusura delle porte, talvolta dovute anche all’utenza. Noi comunque monitoriamo la situazione quotidianamente». E per il direttore, la soluzione andrebbe cercata non solo nel mondo dei trasporti ma anche in quello scolastico: «Per noi la scuola dovrebbe differenziare gli orari di entrata. Questo spalmerebbe l’utenza su varie fasce orarie».