Un nebulizzatore, delle aiuole rialzate e... una volpe nel rinnovato spazio verde di Viganello
«Abbiamo raggiunto un risultato eccellente». Con questa frase di gioia – pronunciata dopo le note di bella Lugano suonate dall’OML, l’Orchestra mandolinistica di Lugano – si è aperta sabato la cerimonia di inaugurazione del parco di Villa Costanza a Viganello, in un’assolata e ventosa mattinata settembrina.
«La pandemia ci ha fatto capire quanto possano rivelarsi importanti le aree verdi per la comunità, l’avere uno spazio che consenta di trascorrere del tempo all’aria aperta in un luogo che sia anche bello» spiega la municipale Karin Valenzano Rossi del Dicastero sicurezza e responsabile degli spazi urbani. All’interno del parco sono stati mantenuti vari alberi secolari e la superficie dell’area arborea è stata aumentata al fine di aumentare la biodiversità cittadina. «Una pianta centenaria in una città è cultura, è vita politica, è parte dell’identità del luogo in cui sorge» ha aggiunto Michele Amadò presidente della commissione di quartiere di Viganello.
Valenzano Rossi ha poi ricordato l’origine del nome di Villa Costanza e la storia di chi la fece costruire. Oggi si ha la tendenza ad associare il nome della Villa a una presenza femminile, ipotizzando maliziosamente l’esistenza di qualche amante del conte Giovanni Grillanzoni di Reggio Emilia (fedele invece alla moglie Valentina, con la quale amava passeggiare negli oltre 5’000 metri quadri di giardini della villa). In realtà questo appellativo si riferisce alla virtù della costanza. In particolare, alla tenacia e alla forza di lottare per i propri ideali, la costanza appunto, che permette di mantenere la propria integrità intellettuale anche se oppressi. Il conte venne infatti processato per essere un carbonaro, per aver cioè fomentato e organizzato moti contro l’Impero austriaco, che a quel tempo deteneva il potere. Nel pieno del tumulto del Risorgimento italiano, essendo arrivato a rischiare la propria vita per la costanza dimostrata nella difesa delle proprie idee; il conte Grillanzoni dovette rifugiarsi in Svizzera, dove fece appunto costruire questa splendida villa. Valenzano Rossi ha poi ricordato come «la presenza di simili personaggi nella storia di Lugano, così integri e caparbi, rappresenta oggi un onore per la città».
Infine, la municipale ha specificato come «è assolutamente necessario riconoscere la lungimiranza del Municipio di Viganello, che il 26 novembre 1974 acquistò lo stabile» e come «oggi risulta importante destinare risorse alla creazione di spazi analoghi a questo, poiché si tratta di investimenti per il benessere della popolazione e delle generazioni future».
«Uno degli obiettivi del futuro» ha aggiunto Michele Amadò, «è la realizzazione di un collegamento con il parco delle scuole elementari di Viganello e, quando sarà possibile, anche con il parco Viarno di Pregassona. Questo al fine di riuscire a creare un percorso che si snodi in una serie di aree verdi che permetta alla popolazione di fruire di soste piacevoli che possano, nella canicola estiva, offrire un po’ di sollievo dal clima torrido».
«Senza le persone non ci sarebbe il parco» hanno aggiunto gli architetti paesaggisti Federico De Molfetta e Hope Strode. «In virtù di ciò, è assolutamente necessario che il parco diventi un luogo di aggregazione della popolazione, in cui possa svilupparsi e crescere un sentimento identitario». Al giardino storico, i due architetti hanno apportato alcune modifiche volte a migliorare.
Lo spazio, come un’area bambini e la «piazzetta delle nuvole»: un’area in cui sono stati posizionati dei nebulizzatori. Questi, da un lato durante l’estate hanno offerto un po’ di frescura e sollievo a chi è accorso al parco per sfuggire alla canicola che imperversava in città, dall’altro divertono i bambini, che li hanno resi un gioco. A questi spazi si sommano una serie di aiuole rialzate (onde evitare il mal di schiena ai cittadini di Viganello) adibite alla coltivazione. Di grande bellezza anche la fontana, ampliata rispetto all’originale, realizzata in collaborazione con la Fondazione Diamante di Riva San Vitale.
Viganello si trova dunque impreziosita di uno spazio verde destinato ai cittadini, ai quali si aggiunge anche un simpatico abitante del parco, una volpe, che vi ha ricavato la propria tana e che non se ne è andata nemmeno durante i lavori di ampliamento, probabilmente proprio in virtù della bellezza di questo luogo.