Luganese

Truffa le assicurazioni auto, condannato a 15 mesi

È stata inflitta una pena sospesa con la condizionale nei confronti di un 31enne che ha pure violato, per due volte, l’ordinanza 2 anti-Covid

Il processo si è svolto di fronte alla Corte delle Assise correzionali di Lugano
(Ti-Press/Archivio)
8 settembre 2022
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Ha ingannato in tre occasioni, assieme ad altre persone, diverse compagnie assicurative inducendole a farsi rimborsare, in totale, poco meno di 65’000 franchi. Come? Simulando incidenti stradali. Non solo. Ha pure ammesso di aver violato i provvedimenti straordinari, in particolare l’ordinanza 2, adottati dalle autorità federali e cantonali per limitare i rischi di trasmissione del Covid-19. In due occasioni, nell’aprile del 2020, non rispettando l’obbligo di mantenere una distanza di almeno due metri negli assembramenti fino a 5 persone. L’uomo, un 31enne di nazionalità italiana residente in Italia, è comparso stamattina di fronte alla Corte delle Assise Correzionali di Lugano, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti che lo ha condannato a 15 mesi di reclusione sospesi con la condizionale per due anni, al pagamento di una multa di 1’000 franchi e al risarcimento delle società truffate per circa 65’000 franchi. «L’imputato ha mostrato una preoccupante propensione a delinquere con leggerezza e per motivi futili, ma ha anche manifestato segnali di ravvedimento», ha detto la giudice nella lettura della sentenza.

Contestato il reato di spaccio di cocaina

L’imputato ha sostanzialmente ammesso anche gli altri reati di cui è accusato: truffa ripetuta, consumata e tentata falsità in documenti, danneggiamento aggravato, infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti, grave infrazione alle norme della circolazione, guida senza autorizzazione e infrazione alla Legge federale sulle armi, per i quali è stato in detenzione preventiva per 21 giorni all’inizio dello scorso anno. Non sa spiegare perché ha truffato alcune compagnie assicurative, né come mai si è messo a consumare droga. Era un periodo difficile quello trascorso tra il 2016 e il 2020, ha cercato di difendersi il 31enne. Ora, la sua situazione personale è parecchio migliorata, ha detto, perché da qualche tempo ha una compagna e un lavoro. L’uomo ha contestato unicamente l’accusa di aver spacciato circa 16 grammi di cocaina, sostenendo che la droga acquistata a Lugano fosse per il suo uso sporadico e personale. Il procuratore pubblico Claudio Luraschi ha però evidenziato che ci sono almeno due persone (una peraltro già condannato) che "incastrano" il 31enne, visto che non avevano interesse ad autoaccusarsi. Nella requisitoria, il procuratore ha pure portato alla luce le incongruenze delle versioni fornite dall’imputato, nei confronti del quale ha chiesto una pena di 22 mesi di reclusione sospesi con la condizionale, una multa di 2’500 franchi e il riconoscimento delle pretese civili degli accusatori privati. L’avvocato difensore ha invece chiesto una condanna più mite.