In partenza capoufficio e due colleghi. Bocche cucite dal Municipio sui motivi, ma ancora solo l’anno scorso il legislativo chiedeva un audit esterno.
Ricambio ‘di massa’ all’Ufficio tecnico comunale (Utc) di Capriasca. Tra virgolette, perché si parla solo di tre persone. Tre che però sono la metà del totale di sei collaboratori dell’Utc, un turnover dunque significativo. E di peso: a lasciare è il capoufficio, oltre a due colleghi. Ad animare ulteriormente la vita pubblica capriaschese è inoltre un’altra partenza, quella del vicesegretario comunale, che l’anno prossimo passerà in forza nello stesso ruolo a Porza. Tanto basta, in paese come sui social, a dar adito a preoccupazioni, legittime, e qualche malalingua. Altrettanto legittima?
«Sì, abbiamo avuto alcune dimissioni, è vero – conferma il sindaco Andrea Pellegrinelli –. Nei prossimi giorni usciranno alcuni concorsi. Fra questi quello per il capoufficio dell’Utc e quello per tecnico comunale, oltre a un altro posto di carattere amministrativo sempre all’interno dell’Utc. Carica, per la quale già un po’ di tempo fa si era liberato un posto, coperto con una nomina interna». Bocche cucite invece sui motivi dell’abbandono di ben tre funzionari, fra i quali il vertice, su sei. «Ne stiamo discutendo con i colleghi di Municipio, al momento non abbiamo dichiarazioni da rilasciare su quest’ambito». Stando a nostre informazioni, tuttavia, sembrerebbe che queste dimissioni siano il frutto di un malessere piuttosto forte all’interno dell’Utc.
E che i rumor non siano del tutto campati in aria, ce lo conferma la recente storia politica del comune. A marzo 2021, allo scadere della scorsa legislatura, la Commissione della gestione si è spaccata in due rapporti di maggioranza e minoranza, per questioni relative al moltiplicatore d’imposta. Ad accomunare i due rapporti, le perplessità nei confronti dell’operato dell’Utc. Tanto da chiedere un audit esterno. "I firmatari di questo rapporto – si legge nel parere maggioritario – invitano il Municipio a dare in mandato un audit esterno, per capire e approfondire il funzionamento del servizio e l’efficienza della sua attività, troppo spesso negli ultimi anni abbiamo assistito a dimissioni, invero poco comprensibili, sia da parte di unità di squadre esterne che di personale in seno all’Utc stesso, con un turnover solo negli ultimi quattro anni di tre tecnici". Il rapporto di minoranza si è spinto a chiedere l’audit esterno per l’amministrazione comunale intera.
Di audit poi non ne sono stati fatti anche perché la legislatura è terminata e il Municipio capriaschese è uscito molto cambiato dalle elezioni. E c’è chi dice che proprio questo sia un aspetto non senza rilevanza in almeno alcune delle partenze in oggetto. Ma che qualcosa non tornasse nell’Utc, non è notizia dello scorso marzo. «Sì, noi avevamo sollecitato risposte con degli atti parlamentari già nelle legislature precedenti», spiega, da noi interpellato, il consigliere comunale Gianni Baffelli (capogruppo Lega). «Nell’Utc, effettivamente, c’è stato un grosso turnover negli anni, soprattutto ultimamente. Un ricambio che a noi consiglieri comunali, non solo della Lega, ci ha messo un po’ in allarme». Come mai? Per divergenze con il capoufficio? «I motivi non li sappiamo. Noi avevamo sollevato diverse perplessità, sentivamo che c’era del malcontento nella popolazione. C’erano, a nostro avviso, dei problemi di carattere organizzativo e comunicativo. Mi auguro in ogni caso che adesso, con la riorganizzazione, l’Utc trovi finalmente un assetto un po’ più stabile».
Ma il viavai come detto non si limita all’Utc. Il vicesegretario, come ci conferma anche il sindaco, dalla prossima primavera passerà a Porza. Il concorso arriverà nei prossimi mesi. A lasciare a Porza, invece, alla fine del 2023, sarà lo storico segretario comunale Walter De Vecchi. Classe 1959, ha visto passare diversi sindaci: da Pio Regazzoni all’attuale Franco Citterio, passando da Mario Ferrari e Roberto Bizzozero. «Ho fatto tutta la mia carriera in Comune – racconta –, iniziando come apprendista, diventando poi impiegato, vicesegretario e infine (quasi trent’anni fa, ndr) segretario comunale. Ho sempre cercato di dare il mio contributo nella risoluzione dei problemi che di volta in volta si presentavano». Com’è cambiato il comune? «La parte alta è rimasta di vocazione residenziale, mentre quella bassa a vocazione artigianale, con diversi contenuti, al centro del progetto del Nuovo Quartiere Cornaredo. Ci sarà una sviluppo importante, che coinvolge anche Canobbio e Lugano».
Il vostro mestiere invece come si è voluto? «Direi che è diventato più impegnativo come lavoro. Bisogna dedicare forse più tempo a tutto quel che gira attorno alle varie questioni comunali, rispetto a una volta. Sì, è aumentata la complessità. E purtroppo la litigiosità». Che consigli si sente dunque di dare alle nuove generazioni di segretari comunali? «Credo la loro preparazione di base sia buona. Direi quindi che è molto importante coltivare le qualità umane. Ad esempio, la collaborazione con la parte politica, è fondamentale. E quella con il sindaco è particolarmente importante: devono esserci onestà, sincerità, fiducia reciproca. Il segretario comunale è un po’ un direttore d’orchestra, per questo deve avere anche una personalità importante, che gli permetta di gestire il Municipio e l’amministrazione comunale».