Da un annuncio di lavoro innumerevoli richieste e requisiti per la ricerca di una ‘semplice’ baby sitter e collaboratrice domestica
Se fosse stato pubblicato il primo aprile, ne avremmo tutti almeno sorriso. Invece è bastato sfogliare un’edizione di un quotidiano di fine giugno per venire a sapere che Wonder Woman esiste davvero. L’annuncio è di quelli da strabuzzare gli occhi. Eppure leggere il profilo ricercato – una baby sitter-educatrice-collaborazione domestica (peraltro già molto, in quanto si tratta di tre compiti mascherati in uno) – in un primo tempo è apparso anche banale (chi nella propria vita non ha mai curato anche solo un Cicciobello o il figlioletto di una cugina, alzi la mano). Poi riga dopo riga, le richieste della famiglia con domicilio nel Luganese, si sono fatte più variegate e specialistiche (per usare un eufemismo).
Ma cominciamo dall’inizio. I probabilmente molto abbienti genitori sono alla caccia di una tuttofare. Di sesso femminile (questo è assodato dal genere dei sostantivi). E fin qui, siamo in carrozza, con la possibilità di ricevere un esercito di candidature (soprattutto ora, d’estate, quando studentesse e single annoiate cercano di far quadrare i conti delle proprie finanze). Non si va però oltre al primo requisito che la scrematura è già assicurata: comprovata e pluriennale esperienza nel settore (diciamo che più che una ragazza alla pari avrebbe più chance una su-di-anni Tata Matilda). Bene, andiamo avanti: piena padronanza del portoghese brasiliano e della lingua inglese... e se conoscesse lo spagnolo? Potrebbe comunque candidarsi? Certo che la saudade è tutta un’altra cosa... Disponibilità a soggiornare in modo permanente presso l’abitazione del datore di lavoro e a viaggiare con i bambini e con la famiglia anche per periodi prolungati (addio, completamente, a privacy e, per chi ce l’ha, fidanzato).
Continuiamo. Capacità di gestire sino a 6 bambini (tutti in una volta?), indole paziente e solare (gestendo sei bambini?), età compresa tra i 30 e 40 anni (affossata del tutto la giovane candidata). Non fumatrice (questo ci sta) e in possesso della licenza di condurre (pure). Capacità (pazienza che l’elenco è ancora lungo) di occuparsi delle commissioni familiari e della cura della casa (spesa, bucato, pulizie, ecc.). Caspita, neppure il tempo di farsi una doccia... Capacità di organizzare il guardaroba di famiglia (che siano dei reali? O degli influencer?). Per molte donne che oggi beneficiano di surgelati e microonde viene poi il bello: capacità di cucinare per tutta la famiglia (compresa l’alimentazione per un neonato) e che abbia buone nozioni di cucina brasiliana (la ricetta della feijoada, il piatto nazionale preparato con riso, si potrebbe anche trovare su Giallo Zafferano, ma poi?).
Siamo a circa la metà delle caratteristiche ricercate nella moderna superdonna. A lei si chiedono, infatti, anche nozioni mediche di base per neonati e bambini sino a 14 anni; ciò significa che oltre a pedagogia farebbe la differenza anche una laurea in pediatria. E forse anche di... antropologia: la famiglia, chiede infatti buona conoscenza della cultura e del folclore brasiliani, in particolare di musica, storie e canzoni per bambini (ammazza, e il Carnevale di Rio, vogliamo mettere?). Qualcuno potrebbe pensare che, a questo punto, i requisiti siano terminati e si possa cominciare a parlare di stipendio... No davvero, la lista pare infinita: disponibilità, all’occorrenza, ad occuparsi anche di due cani di piccola taglia (no! Gli Yorkshire no!) e buone doti natatorie (avranno una mega piscina?). E, attenzione attenzione, quale ciliegina sul curriculum: disponibilità a seguire un corso per il trattamento di pianoforti a coda Steinway per concerto!!! Anche musicofila... in grado, infine (finalmente), di poter viaggiare negli Stati Uniti d’America e dunque in possesso del visto americano per attività lucrativa o disponibilità a farne richiesta per potersi spostare con la famiglia. Punto. E basta?
Una ventina di righe, fitte fitte. Che solo a leggere l’annuncio ci si perdono diversi minuti. Non sappiamo se questa famiglia del Luganese troverà o meno la sua Mary Poppins, ma ne saremmo anche felici considerata la busta-paga, si auspica ben pesante, che questa eccezionale signora, seppur con quotidiane super giornate, si troverà ogni fine mese. Scommettiamo? Anche no.
L’annuncio