Nuova procedura interna all’amministrazione comunale: verrà subito avvisata la Gestione
Sorpasso di spesa: un piccolo grande spauracchio nell’ambiente politico, che crea imbarazzo, polemica, sospetti. Quando la spesa per un’opera supera il credito concesso dal Consiglio comunale (o da altri legislativi), cioè i cavalli sono usciti dalla stalla e non resta che pagare. Il Municipio di Lugano ha deciso di attuare, e ha già implementato, un sistema di controllo che dovrebbe, se non impedire, perlomeno segnalare tempestivamente il materializzarsi di questa incresciosa situazione, che spesso viene scoperta soltanto alla fine, quanto vengono messe le fatture una sopra l’altra.
«Abbiamo messo in piedi un sistema di controllo preventivo per eventuali sorpassi sui crediti» ci spiega il sindaco di Lugano Michele Foletti. «Tutti i dicasteri che hanno crediti aperti, ogni sei mesi devono segnalare se ci sono dei cantieri sui quali sono prevedibili dei sorpassi rispetto al credito votato, e giustificarli. Tra l’altro oggi, con l’aumento dei costi delle materie prime, bisognerà valutare cosa può essere l’aumento imputabile al committente, o se ci sono state modifiche al progetto».
Cosa ha portato Lugano a prendere un provvedimento del genere? «Lo chiese la Commissione della Gestione, probabilmente sull’onda emotiva dovuta ai sorpassi di Bellinzona, ma anche per due nostri casi, uno per il posteggio Riva Bianca in fondo a via Cortivo e quello per la pavimentazione in via della Posta e dintorni – ndr 600mila franchi il primo, ben 3,5 milioni il secondo, ma con una importante estensione del progetto –. Le cifre sembrano grandi, ma se le guardiamo in percentuale rispetto all’investimento scopriamo che in realtà sono basse.
Noi comunque vogliamo avere un sistema di monitoraggio che ci permetta di avvisare la Commissione della gestione quando ci si accorge che verosimilmente la spesa stia per superare il credito previsto, per un qualche motivo e che, se così fosse quando chiuderemo i conti, licenzieremo un messaggio per la liquidazione. Insomma un sistema più tempestivo per capire quando si rischia il sorpasso».
Chi si occuperà di ciò? Un super-funzionario? I municipali andranno ‘sotto tutela’? «No non sono state create nuove posizioni. Sono chiamate in causa le varie divisioni dei loro crediti di competenza, coordinati dalla divisione delle finanze». Ci sono già campanelli d’allarme? Alcune grandi opere incombono, prima fra tutte la nuova sede del Dicastero servizi urbani sul Piano della Stampa (costo previsto 55 milioni di franchi) per non parlare del Polo sportivo di Cornaredo, ed è in corso un rincaro delle materie prime, dovuto anche alla guerra in Ucraina. «No, al momento che io sappia non sono suonati campanelli di allarme particolari. Anche sul Dsu per il momento non vediamo un rischio sorpassi, anche se c’è un effettivo ritardo, usciremo con gli appalti fra qualche settimana». E per quanto riguarda il rincaro di energia e materie prima? «Le valutazioni che stiamo facendo riguardano quanto è la parte che deve assumersi il prestatore d’opera in quanto facente parte del rischio d’impresa; ma è una questione che andrà affrontata anche a livello nazionale con le varie associazioni di categoria».
Sembra però di capire che finora la gestione dei cantieri non sia stata ottimale, o perlomeno che ci fossero margini di miglioramento. È d’accordo? «Come dico sempre: ogni procedura può essere migliorata. In questo caso l’input è arrivato dalla Commissione della gestione, noi ci siamo confrontati all’interno del Municipio e abbiamo concluso che effettivamente si può avere un’informazione più tempestiva su eventuali, possibili sorpassi di spesa in un investimento. Anche se obiettivamente la questione sorpassi non è un tema per la Città di Lugano, dato che ne abbiamo avuti pochi e percentualmente poco rilevanti sul totale degli investimenti che facciamo. C’è grande attenzione da parte del Municipio su come vengono spesi i soldi pubblici, che sono dei cittadini e non nostri, bisogna prendere tutte le precauzioni perché gli investimenti siano efficaci».