Nel processo previsto il prossimo 2 giugno, il 48enne dovrà rispondere di un raggiro messo in atto nei confronti di facoltosi clienti stranieri
Un avvocato di nazionalità italiana di Paradiso è appena stato rinviato a giudizio. Il processo nei confronti del 48enne, si svolgerà il prossimo 2 giugno. L’uomo è accusato di aver preso parte a un raggiro di poco meno di 20 milioni di franchi. La procuratrice pubblica Chiara Borelli, stando alla Rsi, intende chiedere nei confronti dell’avvocato italiano, che si trova in detenzione dallo scorso mese di ottobre, una pena superiore ai cinque anni di reclusioni. A presiedere la Corte delle Assise Criminali sarà il giudice Amos Pagnamenta. In aula penale, l’avvocato dovrà rispondere di truffa per mestiere, reato ipotizzato anche per una serie di crediti Covid. Secondo l’accusa, con la complicità di un altro italiano tuttora latitante, l’uomo avrebbe promesso l’incasso di ingenti eredità a facoltosi clienti stranieri, a condizione che coprissero le spese generate dalla procedura. Compreso l’acquisto a prezzi esorbitanti (3-400’000 franchi) delle società con sede in Ticino che il legale luganese cedeva, ricevendo in cambio un lauto mandato per amministrarle. Il raggiro sarebbe avvenuto fra il 2015 e il 2020. Il 48enne respinge tuttavia ogni addebito. Stando alla Rsi, l’uomo era già stato arrestato in Italia nel 2014, perché sospettato di appartenere a un’organizzazione transnazionale dedita al riciclaggio e alla frode fiscale. Reati commessi attraverso fatturazioni fittizie, che dalla Piana di Gioia Tauro, in Calabria, portavano a Paesi come l’Estonia, l’Olanda e la Svizzera. Il procedimento penale aperto oltre confine è tuttora pendente.