Luganese

False operazioni alla schiena, verso il decreto d’abbandono

L’inchiesta nei confronti del neurochirurgo era scattata nel 2019. La decisione è stata intimata alle parti il 24 febbraio

‘Interventi in alcuni casi eseguiti con tecniche troppo conservative’
(Ti-Press)
15 marzo 2022
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Tanto rumore per nulla. A tre anni dall’apertura dell’inchiesta nei confronti di un neurochirurgo indagato – su segnalazione del medico cantonale Giorgio Merlani – per aver effettuato ‘falsi’ interventi chirurgici alla schiena alla Ars Medica di Gravesano tra l’autunno del 2018 e l’estate del 2019, la Procura preannuncia la sua intenzione di archiviare l’inchiesta decretando il non luogo a procedere. Per fare luce sui fatti, la procuratrice incaricata delle indagini, Marisa Alfier, aveva pure incaricato due specialisti italiani (il professor Davide Locatelli e il dottor Giorgio Minonzio) di effettuare una perizia esterna sugli interventi in questione; perizia che aveva concluso che gli interventi erano stati effettivamente eseguiti, anche se in alcuni casi con tecniche troppo conservative.

La decisione di propendere per il decreto d’abbandono, come riporta Ticinonline, è stata intimata alle parti in causa il 24 febbraio, invitandole a voler presentare ulteriori prove entro il 28 marzo, termine per il quale anche il medico potrà presentare eventuali pretese di indennizzo e di torto morale.

L’indagine nei confronti del neurochirurgo, un 59enne con studio a Lugano, era scattata a seguito delle segnalazioni di quattro pazienti da lui operati e scontenti dei risultati ottenuti dopo l’intervento.

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