Luganese

Lugano, la sedicente jihadista in aula per tentato assassinio

La Procura federale ha chiuso l’inchiesta per l’accoltellamento del 24 novembre 2020 alla Manor. Il processo si terrà a Bellinzona

I fatti risalgono al 24 novembre 2020
(archivio Ti-Press)
10 gennaio 2022
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Comparirà in aula, al Tribunale penale federale di Bellinzona, per rispondere di tentato assassinio (subordinatamente tentato omicidio) e lesioni gravi la sedicente jihadista che il 24 novembre 2020, al quinto piano della Manor di Lugano, accoltellò due donne, definendolo poi un atto terroristico premeditato. Come riferisce la ‘Rsi’, settimana scorsa la procuratrice federale Elisabetta Tizzoni ha chiuso l’inchiesta, prospettando appunto il rinvio a giudizio della 29enne del Luganese anche per violazione della legge che vieta i gruppi Al Qaida e Isis. Sull’atto d’accusa figurerà anche il reato di esercizio illecito della prostituzione.

A favore della donna il perito psichiatrico ha ravvisato una scemata imputabilità di grado medio (alto il rischio di recidiva). Quanto al movente, proprio l’esperto ha rilevato, oltre alle dichiarate simpatie jihadiste, altri fattori che potrebbero avere influito sul comportamento della donna. Il legale della presunta jihadista, l’avvocato Daniele Iuliucci, contesta l’ipotesi di tentato assassinio. Sempre alla ‘Rsi’, il legale ha ribadito che il 24 novembre 2020 non si è trattato di un atto terroristico.

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