Luganese

Accoltellamento alla Manor, l'accusa è di tentato assassinio

Si aggrava la posizione della 28enne presunta jihadista che a Lugano ferì una donna. La perizia psichiatrica attesta una scemata imputabilità media

L'accoltellamento il 24 novembre
(TI-PRESS)
13 aprile 2021
|

Si aggrava la posizione della presunta jihadista 28enne che in novembre, alla Manor di Lugano, accoltellò una donna: l'ipotesi a suo carico è ora di tentato assassinio. Sul caso, intanto, è stata consegnata la perizia psichiatrica che attesta una scemata imputabilità di grado medio. Il referto, commissionato dalla procuratrice federale Elisabetta Tizzoni, titolare dell’inchiesta, attesta come la presunta jihadista – ha concluso il dottor Carlo Calanchini – era capace di valutare il carattere illecito dei propri atti al momento di accoltellare la donna al quinto piano del grande magazzino cittadino, ma il disturbo di cui soffre le impedì di fermarsi.

Attestato il rischio di recidiva 

La perizia psichiatrica ha definito inoltre un alto rischio di recidiva. Quanto al movente, Calanchini ha rilevato, al di là delle dichiarazioni della giovane, altri fattori che avrebbero influito sul suo comportamento. La 28enne di Vezia - ha riferito la Rsi - salì al quinto piano del grande magazzino, prese un coltello dagli scaffali e si scagliò su una cliente, colpendola al collo. La commessa intervenne, rimanendo a sua volta leggermente ferita. La donna, già nota alla Fedpol, urlò frasi che fecero subito pensare a un attacco terroristico. Intento che poi confermò davanti agli inquirenti, parlando addirittura di un gesto premeditato. L’imputata, che è difesa dall’avvocato Daniele Iuliucci, si trova tuttora dietro alle sbarre, al penitenziario della Farera. La sua carcerazione preventiva è stata prorogata fino alla fine di agosto. La donna, oltre al grave reato di tentato assassinio, dovrà rispondere di lesioni gravi e di infrazione alla legge che vieta i gruppi Al Qaeda e Isis.

Leggi anche: