L’imputata è accusata di tentato assassinio e di violazione della legge che vieta al-Qaida e Isis. Il dibattimento si terrà al Tribunale penale federale
Si aprirà lunedì 29 agosto il processo contro la sedicente jihadista che, il 24 novembre 2020, ferì con un coltello due persone alla Manor di Lugano. Per il dibattimento, che si terrà al Tribunale penale federale di Bellinzona, è stata prevista una durata di almeno tre giorni, nel corso dei quali verranno anche sentiti i periti psichiatrici. Come si ricorderà uno dei referti, commissionato dalla procuratrice federale Elisabetta Tizzoni, titolare dell’inchiesta penale, ha attestato come la presunta jihadista – ha concluso il dottor Carlo Calanchini – fosse capace di valutare il carattere illecito dei propri atti al momento di accoltellare la donna al quinto piano del grande magazzino cittadino, ma il disturbo di cui soffre le impedì di fermarsi. La sentenza della Corte (presieduta dalla giudice Fiorenza Bergomi), ha riferito la Rsi, verrà poi comunicata il 19 settembre. Tentato assassinio e violazione della legge che vieta i gruppi al-Qaida e Isis i principali reati ipotizzati dalla procuratrice federale Tizzoni. Reati che i legali della giovane di Vezia, Daniele Iuliucci e Simone Creazzo, contestano. Secondo gli avvocati difensori non si sarebbe trattato di un atto terroristico.