L’Associazione degli impiegati di banca lancia l’allarme, ma un portavoce dell’istituto nega i licenziamenti e la chiusura dell’ufficio in città
Tagliati settanta posti di lavoro entro la fine del prossimo mese di giugno dalla banca Reyl di Lugano, la cui maggioranza è stata acquisita nell’autunno del 2020 da Intesa Sanpaolo. La notizia, anticipata dalla Rsi, emerge dall’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib) che ha lanciato l’allarme sulla piazza di Lugano, siccome l’istituto avrebbe intenzione di lasciare la città e a rischio ci sarebbero una settantina di posti di lavoro. Ne è sicura Natalia Ferrara, codirettrice dell’Asib, secondo la quale, nell’ultimo periodo vi sono già stati una dozzina di licenziamenti oltre a dei prepensionamenti. Ad altri è stato invece prospettato il licenziamento o il trasferimento a Ginevra, ma a condizioni peggiori. D’altro canto, un portavoce di Intesa Sanpaolo ha assicurato che non è prevista una chiusura dell’ufficio di Lugano e che non vi sono stati licenziamenti, mentre una decina di dipendenti ha risolto volontariamente il contratto di lavoro o ha beneficiato di accordi per il pensionamento. Ferrara ha ribattuto che i licenziamenti a Lugano sono stati confermati durante un incontro con Reyl e che ci sarà un grande ridimensionamento dell’ufficio in città, le cui prospettive di sopravvivenza a lungo termine non sono buone.