Il movimento prende posizione sul decreto d’abbandono dell’inchiesta penale sottolineando, a suo modo, le criticità
“I molinari devono solo ringraziare le magnanime autorità cittadine per aver ordinato alle forze di polizia di distruggere la loro casa, seppellendo così i loro effetti personali e quelli collettivi accumulati nei venticinque anni di storia del centro sociale autogestito”. Inizia così, la breve ma pungente presa di posizione di Forum Alternativo sulla conclusione dell’inchiesta penale riguardo alla demolizione parziale dell’ex Macello di Lugano, sfociata in un (annunciato) decreto d’abbandono e nel proscioglimento della municipale Karin Valenzano Rossi dall’imputazione.
“È dunque con un finale dal sapore natalizio da happy end che si conclude l’indagine del procuratore generale Andrea Pagani sui suoi grandi elettori – si legge nella sarcastica nota –. Non c’era nessuna intenzione di danneggiarli, di radere al suolo una qualsivoglia opposizione politica e sociale piuttosto fastidiosa alla Lugano da Bere”. Ricordando che l’ex sindaco Marco Borradori aveva definito delinquenti gli autonomi, Forum Alternativo prosegue: “Poco importa al pg che l’idea di demolire quello stabile, casualmente l’unico non protetto dai vincoli di tutela, sia balenata nella testa dei tutori dell’ordine poche ore dopo aver ricevuto l’ordine di sgomberare il centro sociale autogestito. L’idea di radere al suolo partorita tre mesi prima, magicamente quella sera di fine maggio diventa “stato di necessità” nel cilindro assolutore del procuratore”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il finale: “La separazione dei poteri, l’indipendenza della magistratura sulla politica, in questo cantone è garantita. Lo certificano le autorità stesse. Sotto il fastoso albero natalizio, i cittadini potranno tornare sfilare tutti in fila per tre. Cittadinanza a cui verrà insegnato, proprio come nella celebre canzone di Bennato. Chi pensa il contrario, sarà raso al suolo per “stato di necessità”. Bienvenidos a Lugangeles (citando il motto scelto dalla Lega dei Ticinesi alle ultime elezioni comunali, ndr)”.