Un’interpellanza interpartitica chiede al Municipio di valutare l’introduzione di tasse progressive basate sul consumo domestico dell’oro blu
È tempo di cambiare il Regolamento per la fornitura di acqua potabile di Lugano. Lo sostiene un nutrito gruppo di consiglieri comunali, che in un’interpellanza interpartitica – primo firmatario: Raoul Ghisletta (Ps) – chiede al Municipio di prendere provvedimenti dopo l’annunciato rincaro delle tariffe dell’oro blu per le economie domestiche. L’atto parlamentare, sostanzialmente, chiede di attuare una tassazione progressiva basata sull’effettivo consumo dell’acqua e non fissa per tutti. Un po’ come si fa a Gordola, si dice, dove questo sistema ha permesso di ridurre gli sprechi e il sovradimensionamento dell’approvvigionamento idrico, elementi che causerebbero investimenti inutili.
E proprio nuovi investimenti sarebbero alla base dell’aumento delle tariffe a partire dal 2022. Investimenti dei quali i consiglieri chiedono conto in maniera più dettagliata, ricordando che l’esecutivo già a settembre, non molto prima di annunciare il rincaro, aveva risposto a un altro atto parlamentare sul tema dell’acqua dicendo che sostanzialmente lo status quo andava bene. Qualora il Municipio decidesse di non introdurre la tassazione progressiva, i consiglieri chiedono quantomeno di “introdurre tasse causali dissuasive per piscine private e grandi consumatori privati”.