Il nuovo ambiente permette di combinare la diagnostica per immagini e un tavolo chirurgico multifunzionale. L’investimento è stato di 2,5 milioni
È pienamente operativa già da inizio novembre, ma è stata ufficialmente inaugurata soltanto oggi la nuova sala operatoria ibrida del Cardiocentro di Lugano. Ricavato da una sala operatoria tradizionale, il nuovo ambiente “combina attrezzature per la diagnostica per immagini con un tavolo chirurgico multifunzionale”, ha detto il primario di Cardiochirurgia Stefanos Demertzis.
All’inaugurazione hanno preso parte i vertici dell’ospedale del cuore come pure quelli dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) e anche il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa. Quest’ultimo ha sottolineato il sostegno dell’Eoc nei confronti di questa e delle altre iniziative del Cardiocentro, evidenziando lo “sviluppo continuo dell’offerta dell’Istituto, con una cardiologia di prossimità garantita grazie all’implementazione e allo sviluppo del modello ‘Hub and spoke’”. Pur avendo rinunciato ai lavori alla piastra del Civico a causa della pandemia e dell’evoluzione della medicina, il consigliere di Stato ha tuttavia ricordato che verrà comunque risanata la torre del principale ospedale luganese e che è previsto l’ampliamento del Cardiocentro. In generale, “il masterplan previsto da Eoc per i prossimi dieci anni comporterà complessivamente investimenti di poco inferiori al miliardo di franchi”.
L’investimento per la nuova sala invece è stato di circa 2,5 milioni. Nuova sala che si poggia su una forte multidisciplinarietà fra le tre principali branche attinenti al cuore: cardiologia, cardiochirurgia e cardioanestesia. “Una soluzione che ci permette di effettuare diagnosi accurate e trattamenti in un’unica postazione, diminuendo rischi e ritardi e soprattutto migliorando la sicurezza del paziente. L’imaging intraoperatorio è sempre più fondamentale per offrire al paziente i trattamenti più moderni, con la minore invasività possibile e il rischio chirurgico più contenuto”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Massimo Manserra e Glauco Martinetti, rispettivamente direttore del Cardiocentro e direttore generale dell’Eoc: entrambi hanno ribadito l’impegno nel mantenimento dell’elevata qualità fornita dalla struttura ospedaliera.