Il bilancio dell’integrazione con le cardiologie e la prossima sopraelevazione dello stabile
Dal primo gennaio di quest’anno i servizi di cardiologia di tutti gli ospedali dell’Ente ospedaliero cantonale sono passati sotto la gestione, il coordinamento e la responsabilità clinica diretta del Cardiocentro. Un bilancio positivo quello dell’anno appena trascorso, dall’integrazione nella rete ospedaliera pubblica del cosiddetto ‘ospedale del cuore’, tracciato dall’Eoc in un comunicato stampa.
“Certo è stato un anno difficile – esordisce Massimo Manserra, Direttore dell’Istituto Cardiocentro Ticino – ma paradossalmente la pandemia ha facilitato e accelerato il processo di integrazione. Di fronte all’emergenza e alla necessità di fare fronte comune, ogni residuale diffidenza e incomprensione è stata subito spazzata via e una piena, fattiva collaborazione si è naturalmente imposta”. “Il personale del Cardiocentro – continua Manserra – ha vissuto positivamente il processo di integrazione, cogliendo lo spirito costruttivo della nuova gestione, rispettosa della nostra identità e, mi si perdoni l’espressione forse un po’ azzardata in tempi di pandemia, anche ben contenta di lasciarsi contagiare dallo ‘stile Cardiocentro’, quel dinamismo e quel senso di appartenenza che rappresentano il lascito più prezioso della nostra storia. L’integrazione procede insomma in un clima di piena collaborazione da parte di tutti, compresi ovviamente i diversi servizi Eoc coinvolti, e questo ha consentito di completare con successo alcuni passaggi necessari e delicati. So che può sembrare semplice, ma anche solo l’integrazione della telefonia e della posta elettronica è una faccenda tutt’altro che banale, in una realtà ospedaliera: abbiamo cambiato numeri di telefono e indirizzi email senza creare disservizi e disagi ai pazienti, e lo considero un successo, il risultato – ma vale anche per le cartelle cliniche, le piattaforme informatiche e i sistemi gestionali – di un lavoro dietro le quinte svolto con grande professionalità ed efficienza”.
“Sullo sfondo – assicura il Direttore Generale dell’Eoc Glauco Martinetti – c’è l’attuazione del progetto già approvato di sopraelevazione dell’edificio del Cardiocentro, un ampliamento necessario per consentire lo sviluppo del Cardio anche in funzione delle sue sempre più importanti responsabilità accademiche. Il cantiere partirà nel 2023, ma la macchina ha già acceso i motori e come Direzione Generale abbiamo confermato l’impegno per un investimento che sarà di circa 15-17 milioni di franchi. Abbiamo poi dato pieno sostegno ai programmi di aggiornamento tecnologico pianificati dalla direzione del Cardiocentro, con un investimento di circa 2,5 milioni di franchi per la nuova, modernissima sala operatoria ibrida, inaugurata lo scorso 11 novembre, e abbiamo a bilancio circa 2 milioni di franchi destinati al completo rinnovamento di due sale di cardiologia interventistica, in programma quest’anno”.
“La novità più importante in questo inizio 2022 – conclude Martinetti –, è però l’unificazione dei servizi di cardiologia di tutti gli ospedali dell’Ente, e dunque della Cardiologia del San Giovanni di Bellinzona, della Carità di Locarno, del Civico e dell’Italiano di Lugano e del Beata Vergine di Mendrisio, sotto la direzione e la responsabilità clinica diretta del Cardiocentro. Abbiamo portato a compimento, in tempi brevi e difficili per le ragioni che conosciamo, il progetto di Cardiologia cantonale, con il Cardiocentro al vertice di una rete che copre l’intero territorio garantendo un’ottimale, efficiente e qualificata presa in carico di tutti i pazienti con patologie cardiache”.