Biglietti fino a 179 franchi per il concerto di domani a Lugano. L'organizzatore: 'copriamo giusto i costi'. Badaracco: 'vero, prezzi non indifferenti, ma...'
Sulla grandezza dell'artista non si discute, ma che prezzi! Il concerto di Paolo Conte, atteso domani in Piazza della Riforma, si preannuncia per pochi intimissimi e poche tasche. E non solo perché i posti sono stati limitati a una capienza massima di 1000 persone. Biglietti in prima categoria: 179 franchi e 90 (... chiedono anche i centesimi); seconda categoria 159 franchi e 90 e terza categoria 129 franchi e 90. L'evento, in centro città, en plein air, non appare affatto popolare, nonostante sia ospitato nel cartellone di Longlake Festival, che si sforza da sempre di offrire spettacoli a prezzi contenuti. Con Conte, nel cuore cittadino, ad agosto arriveranno altri grandi nomi - Mahmood, Sangiovanni, Davide e i De Sfroos, ma almeno, per questi ultimi i biglietti appaiono più contenuti. Roberto Badaracco, capo dicastero Cultura, sport ed eventi della città di Lugano: «I prezzi sono questi. Sono stati concordati direttamente con la società MyNina. L'organizzatore è il Lac, anche se l'evento è stato inserito nel Longlake Festival. Come ci si può immaginare, il cachet di Conte è elevato. Noi ci siamo dovuti sostanzialmente adattare. È chiaro che il prezzo dei biglietti non è indifferente, ma il suo pubblico, va detto, non è propriamente di giovani, bensì di persone maggiormente abbienti». Prosegue Badaracco: «Va ricordato che anche al Lac alcuni concerti, penso alla prestigiosa Wiener Philharmoniker, sono venduti a 120-150 franchi». La Città non poteva contribuire affinché i prezzi si riducessero? «La Città ha già fatto molto, a livello organizzativo ci siamo assunti noi le spese». Non avete potuto sindacare sul prezzo dei biglietti? «Fino a un certo punto. Conte, d'altra parte, lo porta il promoter di Mynina, non noi... Il caso, bisogna riconoscerlo, è eccezionale».
Parola all'organizzatore, Gianpiero Canino della società MyNina: «Noi con il concerto di Conte, che grazie al cielo è sold -out, copriamo giusto giusto i costi. Con questi prezzi. Su questo evento ci lavoro da oltre un anno, perché era già in programmazione nel 2020 e poi a causa del Covid abbiamo dovuto rimandarlo due volte. È stato un processo lunghissimo e io ci tenevo parecchio a portare l'artista a Lugano. Però nel frattempo sono cambiati tutti gli scenari: l'anno scorso avevamo a disposizione una capienza di 2200 spettatori e adesso invece ne abbiamo 1000». Prosegue Canino: «Ho dovuto togliere dalla platea posti e metterli nei ristoranti, grazie a un accordo con gli esercenti per far lavorare anche loro. All'inizio della prevendita avevo anche posti a 90 franchi, in quarta categoria».
Colpa della pandemia? «No, in realtà si poteva scegliere di organizzare l'evento con il Certificato Covid che non prevedeva limiti di capienza. Ma ci siamo anche confrontati con la Città e abbiamo convenuto che riempire la piazza con 3 mila spettatori non ce la siamo sentita. Abbiamo preso la decisione a fine giugno, quando ancora c'erano delle incognite sui contagi. E infatti le cose stanno peggiorando. Ci siamo detti, andiamo dove l'acqua è bassa e portiamola a casa così... Punto. Comunque per farla breve, io non ci guadagno». Nemmeno sull'insieme degli altri artisti che giungeranno in Piazza della Riforma? «Per Mahmood, adesso che ci penso, tutto esaurito da dieci giorni, potevamo chiedere anche di più...». Per il vincitore di Sanremo nel 2019 - ironia della sorte, proprio con la canzone intitolata, "Soldi" - i prezzi dei biglietti sono invece piuttosto popolari: 59 franchi in prima categoria e 49 franchi in seconda. «E infatti ho sbagliato, dovevo farli a 10-15 franchi in più» - dichiara tra il serio e il faceto, il nostro interlocutore.
Tutt'e quattro gli artisti hanno intanto raggiunto il tutto esaurito, a parte Davide e i De Sfroos, per cui mancano ancora una cinquantina di biglietti per l'ambita meta. Il promoter ha dunque raggiunto l'en plein. «Sì, anche se con questa limitazione dei 1000 spettatori siamo rimasti bloccati con le spese». Comunque riconosce che i prezzi sono alti? «Sì, certo. Ma il problema qual è? È tutta una questione del cachet richiesto dagli artisti». Forse la Città, per il concerto di Conte avrebbe potuto contribuire con una somma o uno sponsoring? «La Città ci ha aiutato per la logistica, sedie, palco, transenne» - assicura Gianpiero Canino. «Io mi occupo del cachet, dell'ospitalità negli alberghi degli artisti e dell'impianto audio e luci. Tre voci che sono già "un bagno di sangue" per quanto attiene ai costi. Pago inoltre le spese di viaggio dei musicisti». A onor del vero, Conte si esibirà con un'orchestra e pertanto le spese lievitano oggettivamente. «Il suo concerto è spettacolare» - sottolinea il promotore, memore di quello organizzato già quattro anni fa al Lac. Con l'evidenza che molti appassionati del jazz e delle parole dell'autore piemontese se ne dovranno stare ai margini della piazza, sperando nell'eco e il riverbero di qualche brano e dell'attesissimo Azzurro per cui quest'anno si festeggia il 50esimo anniversario.