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Assemblea Flp, si valuta l’istanza in Pretura

L'ipotesi civile è sul tavolo dopo l'ultima movimentata assemblea di giugno, sfociata nelle dimissioni a sorpresa del presidente del Cda Stefano Soldati

Oltre 110 anni di storia (Ti-Press)
31 luglio 2021
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La vertenza interna al Consiglio d’amministrazione (Cda) delle Ferrovie luganesi (Flp) Sa potrebbe finire davanti a un giudice civile. «Non abbiamo ancora deciso, ma ci stiamo pensando – conferma Rossano Guggiari, membro del Cda in rappresentanza degli azionisti privati –, il termine per impugnare la risoluzione scade fra un paio di settimane».

L’assemblea del 16 giugno è terminata con un fulmine a ciel sereno: le dimissioni a sorpresa di Stefano Soldati, presidente del Cda nonché erede di Agostino, che fondò la Ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Durante la serata il Cantone ha ottenuto l’aumento dei propri rappresentanti nel Cda da due a tre. Il motivo all’origine del grosso malumore dei privati, tuttavia, sarebbe legato all’azionariato: in particolare, la parificazioni fra azioni di primo e di secondo grado. «Continuiamo a sostenere che non sia corretto cancellare le azioni privilegiate, che esistono da oltre 110 anni, senza che sia stata fatta una perizia. In anni recenti non si sono ricevuti molti dividendi, vero, ma è un discorso in ottica futura: se un domani l’importante patrimonio immobiliare della Flp dovesse venir liquidato, a chi andrebbero per primi gli utili? È un po’ una questione di principio e un po’ di previdenza per le prossime generazioni. Ma noi non vogliamo litigare, bensì risolvere le incomprensioni».

Intanto gli animi si sarebbero un po’ rasserenati e ci sarebbero i presupposti per una nuova assemblea per venire a capo della questione, o quantomeno discuterne. Il problema è il tempo: «Difficilmente riusciremo a organizzarla a inizio agosto. Pertanto, l’unico mezzo che abbiamo per evitare la crescita in giudicato è un’istanza in Pretura».

 

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