Luganese

Banchina Riva Vela a Lugano, fioccano domande al Municipio

In un'articolata interrogazione Pc-Ps vengono chiesti lumi sul controllo delle commesse pubbliche e sulle assegnazioni alla Franco dell'Oro Sa

L'opera realizzata a lago nel pressi del Municipio di Lugano (Ti-Press)
2 luglio 2021
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"L’assegnazione di commesse pubbliche su invito o incarico diretto alla Franco dell’Oro Sa a seguito delle risultanze dell’audit interno viene considerata giustificata e opportuna? Vi sarebbero state altre ditte considerabili idonee e in grado di fornire i prodotti o le prestazioni richieste?". È la prima domanda posta al Municipio di Lugano dall'interrogazione presentata dal gruppo Ps-Pc (primo firmatario il comunista Edoardo Cappelletti) firmata anche da Giovanni Albertini e Sara Beretta Piccoli (Movimento Ticino&Lavoro) e da Nicola Schoenenberger (I Verdi). Considerate la sanzione comminata alle ditte coinvolte nel cantiere della banchina di Riva Vela e la preoccupazione di garantire anche in futuro i necessari controlli nell’ambito delle commesse pubbliche, l'atto parlamentare chiede spiegazioni in merito alle commesse aggiudicate a invito o incarico diretto a favore della Franco dell’Oro Sa, almeno dalla conclusione dell’audit interno. In effetti, ricorda l'interrogazione, pure la Revisione interna ordinata dal Municipio aveva accertato che "il mancato allestimento di un regolare bando di concorso per le commesse con procedura a invito ha prodotto una serie di irregolarità, determinando il mancato rispetto delle più elementari basi legali vigenti: percentuali di ponderazione per la decisione finale; allestimento di una graduatoria finale delle ditte concorrenti; indicazione del divieto di subappalto e di prestito di manodopera; scelta delle ditte vincitrici dettata unicamente dal valore dell'offerta (mancanza di una graduatoria finale); comunicazione alle ditte scartate dal concorso su invito e relativo diritto di ricorso sancito dalla LCPubb’’. I consiglieri comunali si chiedono pure come abbia fatto il Consiglio di Stato a non ravvisare, almeno finora, "gli estremi per sanzionare il Comune in virtù dell’art. 45a LCPubb, il quale prevede che anche il committente e/o i membri dei suoi organi sono punibili con una sanzione pecuniaria in caso di grave e intenzionale violazione delle prescrizioni legali". Da queste considerazioni muovono le altre questioni poste all'esecutivo: "Come avviene il controllo dei cantieri pubblici da parte del Comune? Si ritiene giustificato un potenziamento dell’organico preposto e del Centro di competenza sulle commesse pubbliche? Come si è concretizzato l’annunciato rafforzamento del processo di controllo interno nell’ambito dell’assegnazione delle commesse pubbliche? Quale bilancio viene stilato a due anni di distanza?"

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