Due dei tre imputati hanno ammesso le loro responsabilità. Le difese hanno chiesto una riduzione delle condanne. Sentenza nelle prossime settimane
Colpo di scena oggi, davanti alla Corte di Appello e revisione penale di Locarno, dove sono comparsi tre autori dalla rapina messa a segno il 5 luglio del 2019 a Molinazzo di Monteggio, contro un portavalori che aveva appena ritirato dalla Banca Raiffeisen un ingente somma di denaro, oltre 3 milioni di franchi e 300mila euro. Dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchietti, due imputati hanno ammesso oggi di avere partecipato alla rapina. I fatti sono stati esaminati davanti alla Corte presieduta dal Giudice Angelo Olgiati (giudice a latere Manuela Frequin Taminelli e Matteo Galante). La sentenza verrà comunicata alle parti nelle prossime settimane.
Ad ammettere i fatti sono stati un 41enne di Tradate, che si era costituito, condannato in prima istanza a 4 anni e 7 mesi di carcere, e un 64enne di Viggiù, la cui pena è stata di 4 anni e 8 mesi. I loro avvocati, Maria Galliani e Mattia Bordignon, erano pronti a battersi nuovamente per il proscioglimento integrale dei loro assistiti. Dopo le ammissioni, i legali hanno chiesto una riduzione della prima condanna, fissando la stessa non superiore a 3 anni e 5 mesi per il 41enne e a 3 anni e 6 mesi per il 64enne. I due legali hanno chiesto il proscioglimento dal reato di rapimento – l'autista del portavalori era stato legato e rinchiuso nel furgone, poi abbandonato nei boschi di Arcisate – ritenendolo assorbito dal reato di rapina. Galliani ha chiesto anche il proscioglimento dai reati di infrazione alla Legge sulle armi e infrazione alle norme di circolazione.
La Procuratrice pubblica Marisa Alfier ha invece presentato Appello contro il proscioglimento dal reato di atti preparatori di rapina nei confronti del terzo imputato, un 47enne siciliano difeso dall'avvocato Yasar Ravi che ha ammesso i fatti e condannato a 4 anni e 5 mesi di carcere. L'accusa ha chiesto una condanna anche per questo reato.