La Corte ha stabilito che nei fatti del 9 marzo di tre anni fa la vittima avrebbe potuto riportare lesioni gravi
Non è stato tentato omicidio. È questa la conclusione a cui è arrivata la Corte di Appello e revisione penale chiamata a giudicare quanto avvenuto a Stabio il 9 marzo 2018 quando l'imputato, oggi 77enne, tentò di investire per tre volte il suo vicino di casa. Una scena ripresa dall'impianto di videosorveglianza dello stabile in cui entrambi abitavano e dalla moglie del vicino. La Corte presieduta dal giudice Angelo Olgiati ha stabilito che lo scenario della possibile morte non può essere attribuito all'imputato ma ha ritenuto possibile che la vittima riportasse lesioni gravi. In parziale accoglimento dell'Appello, l'imputato è quindi stato riconosciuto colpevole di possibili lesioni gravi e condannato a 2 anni e 6 mesi di detenzione, di cui 6 mesi da espiare. Il resto della condanna è stato sospeso per un periodo di prova di tre anni.
La Corte delle Assise criminali di Mendrisio aveva condannato il 77enne a 3 anni e 9 mesi di carcere. Nel processo di Appello il procuratore pubblico Nicola Respini aveva chiesto la conferma della condanna mentre l'avvocato Gaia Zgraggen si era battuta per una condanna a 12 mesi sospesi per lesioni semplici.