Luganese

Incendio intenzionale al White di Lugano, preso l'autore

Arrestato l'esecutore materiale. Si chiude il cerchio del caso giudiziario che porterà in aula pure un noto commerciante, indicato quale mandante

L'incendio in pieno centro
(Rescue Media)
17 maggio 2021
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Si chiude il cerchio sul caso giudiziario aperto attorno all'incendio al negozio di abbigliamento avvenuto il 12 febbraio al White di Lugano, situato in pieno centro, tra Piazzetta San Carlo e via Nassa. In manette è finito l'esecutore materiale dell'incendio intenzionale, catturato in Italia su mandato di cattura internazionale spiccato dalla procuratrice pubblica, Margherita Lanzillo, titolare dell'inchiesta. In manette, oltre confine, un 50enne campano - che mancava all'appello per completare l'identificazione di tutti i protagonisti della mancata truffa all'assicurazione che, poteva fruttare 2 milioni di franchi: a tanto erano assicurati i vestiti di marca. L'ultimo arrestato, già sentito dagli inquirenti e che si è detto disposto a collaborare con la giustizia ticinese, sarà estradato a breve. 

Armato di benzina e accendino 

Il mandante e l'esecutore materiale. L'ordine di dare fuoco allo stock dei vestiti, secondo la ricostruzione degli inquirenti e le immagini catturate dalla videosorveglianza, è arrivato dall'amministratore della società che gestisce il White, nonché celebre negoziante di Lugano. Chiesto, fatto. Il campano entrò in azione, con la più classica delle taniche di benzina e accendino e diede fuoco alla merce. Il rogo avrebbe dovuto limitarsi a questi indumenti di marca, ma il fuoco si estese all'intero emporio. Poi la fuga dell'incendiario in Italia, che di recente è stato arrestato, come ha riferito la Rsi.

Tra gli indagati anche un 43enne, nel frattempo scarcerato, un 34enne e un 47enne, pure a piede libero. Per tutti l'accusa è di incendio intenzionale e tentata truffa. Ad aggravare le responsabilità dell'ideatore del rogo intenzionale il fatto che il negozio era in perfetta salute finanziaria e che dunque lo scopo era unicamente quello di arricchirsi indebitamente. Indagato a piede libero, ha ammesso di essere stato l'ideatore della tentata truffa all'assicurazione. Insomma, l'incendio è stato compiuto intenzionalmente con l'intento di riscattare i soldi della polizza dalla copertura milionaria. Tutti temi del processo che si aprirà nei prossimi mesi. 

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