L'esecutivo avrebbe voluto posare il manufatto nell'omonima piazza di Sala Capriasca entro fine legislatura, ma un ricorso al Consiglio di Stato lo impedirà
Continua a far discutere la statua in onore ad Alfonsina Storni che il Municipio di Capriasca intende posare nell'omonima piazza di Sala Capriasca. Stavolta è il Municipio a prendere posizione, a seguito della notizia del ricorso annunciata circa un mese fa dalla ‘Regione’. Opposizioni mediatiche e politiche che l'esecutivo sintetizza come “atteggiamenti ostracizzanti, poco comprensibili, che non fanno che alimentare sterili polemiche”. E soprattutto, per la prima volta, viene mostrata l'immagine della statua realizzata da Eva Antonini. Sebbene la polemica in corso sul manufatto artistico sia accesa già da mesi, finora la statua dal grande pubblico non era stata vista. Si conosceva soltanto il soggetto: il suicidio in mare della poetessa argentina di origine capriaschese.
Proprio la scelta di rappresentare il celebre episodio, che ha funto da ispirazione per svariate produzioni artistiche, è stata fra i motivi della polemica. Non potendo esporla, ora l'esecutivo ha deciso quantomeno di mostrare la statua: “Il Municipio uscente desiderava presentare la scultura entro la fine della legislatura – si legge in una nota –, abbiamo deciso di svelare comunque alla cittadinanza, malauguratamente solo con fotografia, la scultura commissionata a Eva Antonini, affermata artista svizzera residente in Capriasca”. Una decisione presa “nella speranza che il valore artistico metta a tacere questa infruttuosa polemica”, oltre che per il fatto che a causa del ricorso inoltrato al Consiglio di Stato l'eventuale posa della scultura verrà inevitabilmente ritardata.
Tra i diversi aspetti criticati da alcuni opponenti, anche la scelta di Antonini. Scelta difesa dal Municipio quale “decisione che definiremmo naturale, in quanto una delle poche scultrici contemporanee attive in Capriasca e soprattutto colei che aveva già dedicato spontaneamente la propria ispirazione artistica ad Alfonsina Storni, realizzando un suo busto in argilla esposto proprio nell'omonima piazza nell'ambito del festival ‘La carezza perduta’, dedicato alla poetessa nel giugno 2018”.
Critiche di vario genere a parte, il ricorso, ricordiamo, verte principalmente su aspetti edilizi. La piazza, secondo gli opponenti, sarebbe infatti zona pedonale ed è contestata la distanza del manufatto dalle costruzioni circostanti. Il Municipio sottolinea tuttavia che “la piazza in questione è pure una strada dove transitano da sempre veicoli a motore, tant'è che il progetto di riqualifica del nucleo di Sala è stato sottoposto e approvato secondo la procedura della Legge sulle strade”.