Luganese

Casinò di Campione verso il concordato preventivo

Presentate l'istanza di ammissione e le linee guida relativa al piano di ristrutturazione del debito quantificato in 130 milioni di euro

A piccoli passi verso la riapertura (Ti-Press)
19 gennaio 2021
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Più tempo per predisporre il piano economico e finanziario a supporto della richiesta di ammissione al concordato preventivo, procedura consensuale, alternativa al fallimento della Casinò Campione d'Italia, è stato chiesto dalla Procura di Como e al vaglio dei giudici fallimentari del Tribunale lariano. È la richiesta formalizzata in mattinata al giudice delegato Marco Mancini dal legale della società di gestione della casa da gioco dell'enclave. A supporto dell'istanza, la Casinò Campione d'Italia ha presentato le linee guida relative al piano di ristrutturazione del debito quantificato dagli stessi giudici fallimentari in 130 milioni di euro. A questo proposito, in linea di massima, ci sarebbe già il consenso della quasi totalità di creditori, anche perché in caso di fallimento chi attualmente vanta crediti consistenti, come la Banca Popolare di Sondrio e i fornitori (una sessantina di milione di euro in due) si ritroverebbero con un pugno di mosche.

Inoltre, la Casinò Campione d'Italia nell'istanza presentata ieri mattina in Tribunale di Como, indica anche i possibili partner privati disposti ad affiancare il Comune socio unico della casa da gioco nella gestione del Casinò. Si tratta di quattro società, alcune delle quali straniere, che attive nel settore dei giochi, già presenti in Casinò, sarebbero disposte a finanziare la riapertura della ''cattedrale laica'' di Mario Botta. Si parla di un finanziamento pari a 25 milioni di euro. A questo punto la palla passa ai giudici fallimentari di Como, che già hanno fissato per il 1° febbraio l'udienza in cui sarà chiamato a deporre Marco Ambrosini, amministratore delegato della Casinò Campione d'Italia. In quella occasione l'Ad dovrà illustrare anche un piano industriale per rilanciare la casa da gioco chiusa da oltre due anni.