Luganese

Mulino di Maroggia, il titolare vuole ricostruire

A due giorni dal rogo che ha cancellato la struttura, Alessandro Fontana pensa al rilancio di quello che era un faro per tutta la comunità

Quel che resta del mulino da un'immagine scattata stamane (Ti-Press)
25 novembre 2020
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Non demorde il titolare del mulino di Maroggia completamente distrutto dalle fiamme nel devastante incendio di lunedì sera. A due giorni dal rogo che ha cancellato la storia pluricentenaria della struttura, l'intenzione di Alessandro Fontana è quella di ripartire: «La via che stiamo iniziando a percorrere è questa». L'idea è insomma quella di ricostruire, anche se per ora è prematura ogni tipo di considerazione relativa a come potrebbe essere il futuro edificio. La premesse alla base di questa scelta che definiamo coraggiosa sembrano comunque non mancare e anche il Comune pare disposto a contribuire. Lo dice, a titolo personale, il sindaco di Maroggia Jean-Claude Binaghi contattato da 'laRegione'.

'Ora pensiamo ai nostri clienti'

«Il tutto è ancora avvolto in una sorta di nebulosa, ma la nostra priorità è quella di riuscire in tempi brevi a ricominciare a servire i nostri clienti con prodotti di qualità», dichiara il titolare dell'oramai ex mulino di Maroggia. Come? «Attraverso una nostra collaborazione con un'azienda a conduzione familiare in Svizzera interna con la quale abbiamo una partnership, e condividiamo una storia simile alla nostra, senza dimenticare che puntiamo entrambi sulla qualità dei prodotti - risponde Alessandro Fontana -. Speriamo di riuscirci già a partire di settimana prossima quando cominceremo a fare da supporto logistico e di smistamento della merce ai nostri clienti. Ci piacerebbe che i nostri clienti potessero chiamarci per le ordinazioni come hanno sempre fatto per ricevere la merce. Questo nell'immediato che è la cosa più importante». Fino a quando, un giorno, forse si potrà ricominciare a macinare a Maroggia. Per quanto riguarda la ricostruzione vera e propria, prosegue il titolare, «le basi finanziarie discusse preliminarmente con l'assicurazione, ci sono. Ora dovremo approfondire come si potrebbe prospettare una nuova costruzione, in termini di progettazione e di tempistica». Motivazione e idee in chiaro non mancano al titolare della ditta: «Vogliamo intraprendere questo percorso di ricostruzione anche per i nostri dipendenti che sono una quindicina. Ci sentiamo in dovere di farlo. Il fatto di non essere da solo rappresenta sicuramente uno stimolo a continuare».

Prevista una ricostruzione totale

Ci sono elementi che si potrebbero eventualmente recuperare della struttura avvolta dalle fiamme? «Ciò che è rimasta intatta, è la parte in cui c'erano gli uffici anche se gli spazi sono stati riempiti di acqua e bisognerà proteggere il tetto spiega Fontana -. Anche all'interno della torre di cemento la merce è rimasta intatta ed è rimasta solo un po' affumicata la parte che avevamo ristrutturato nel 2017, lungo la strada cantonale che conduce ad Arogno. Magazzino e prodotti finiti sfusi, la produzione e la pulitura sono invece andati completamente distrutti e non si potrà più fare nulla, nemmeno per i pochi muri ancora in piedi. Il progetto dovrà prevedere una ricostruzione totale». Non potrà mai essere come prima il mulino... «Beh, sì, dovremo capire in quali termini potrà essere questa ipotetica nuova struttura. Ma questo è attualmente un discorso davvero prematuro». Per i lavori si evoca una possibile tempistica di un paio di anni.L'auspicio che tutta la solidarietà espressa dalla popolazione e dalle autorità politiche cantonali si traducano in fatti e sostegni concreti.

Il sostegno del Municipio 

A titolo personale, il sindaco di Maroggia dichiara che si «adopererà affinché il Comune faccia la propria parte. Chiaro che l'eventuale concessione di aiuti o sostegni finanziari dovrà avvenire tramite la ratifica del Consiglio comunale. Ritengo tuttavia sia doveroso che il Comune faccia ciò che può per rilanciare questa attività che ha fatto la storia del paese». "Il devastante rogo che ha distrutto il Mulino Maroggia ha toccato profondamente l’intera comunità Maroggese. Lo spaventoso scenario di fuoco e di fumo non ha solo distrutto l’imponente edificio che ha caratterizzato la qualità dell’intero comparto urbanistico del villaggio, ma ha pure toccato in modo profondo e commovente il senso di identità e della storia di Maroggia che il Mulino ha concorso a scrivere in modo peraltro indelebile": lo ha scritto il Municipio dopo la seduta di martedì esprimendo "la sua vicinanza ai proprietari confidando che grazie alle loro notevoli, riconosciute e apprezzate caratteristiche imprenditoriali che hanno sempre assicurato un costante successo in termini di elevata qualità produttiva, trovino la forza e la collaborazione necessaria per riprendere l’attività e contestualmente ridare al Comune uno dei suoi simboli più significativi di preziosa operatività", ringraziando persone ed enti che si sono attivate nel domare l’incendio e a garantire la sicurezza ai residenti e alle abitazioni vicine.

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