Sono queste le stime del direttore Alessandro Fontana, mentre i lavori di demolizione e bonifica della struttura bruciata settimana scorsa proseguono
Un investimento di dieci milioni di franchi in due anni. Questa la stima del direttore del Mulino di Maroggia Alessandro Fontana, intervistato dalla Rsi, in merito alle possibilità di ripresa della struttura andata a fuoco settimana scorsa. “La torre di cemento – ha detto – ha retto molto bene il fuoco, e le quasi 1'000 tonnellate di grano che invece si trovano dall'altra parte della struttura sono probabilmente tutte salve”. Buon presupposti quindi per la ripartenza, a tempo record: “Domani inizieremo le forniture ai nostri clienti con la merce che è stata preparata dal nostro collega della Svizzera interna. Quindi inizieremo con tutta la logistica che avevamo prima”.
Parzialmente buone notizie anche per i dipendenti. “Dei 16 impiegati una parte continuerà a svolgere il proprio lavoro, mentre bisognerà capire come integrare nei lavori di smaltimento gli addetti alla produzione” ha rivelato Fontana, aggiungendo che sono state numerosissime le espressioni di solidarietà e sostegno giunte da tutto il cantone e anche dalla Svizzera interna. Persone che si sono mobilitate anche a livello finanziario, sebbene vi sia una copertura totale a livello assicurativo per la struttura. Donazioni che stanno arrivando in maniera importante, al punto da ipotizzare l'istituzione di una fondazione per la gestione trasparente del denaro.
E lo sguardo verso il futuro va oltre, verso un polo cantonale del cereale. “Il grano lo facevamo già – ha detto ancora Fontana alla Rsi –, ma probabilmente ci sono altre materie prime che erano difficilmente collocabili, tipiche del nostro territorio, possiamo parlare per esempio del mais. Potrebbero trovare collocamento negli spazi rinnovati. Si tratterà di capire in che forma l'ufficio agricoltura del Cantone ha interesse in tal senso, per avviare una collaborazione a lungo termine”. Intanto, informa Rescue Media, continuano i lavori di sgombero e bonifica di quello che rimane della parte storica del Mulino. Sotto la supervisione del Pompieri imponenti macchinari stanno infatti radendo al suolo la struttura.