Il sodalizio si prepara a far fronte alla seconda ondata, riprende la distribuzione della spesa a domicilio e progetta l'acquisto di un veicolo.
I City Angels svizzeri, di Lugano e Chiasso, hanno tenuto il loro primo raduno sabato 24 ottobre a Gravesano, nelle aule della scuola Pnl Evolution, e all’aperto. Erano presenti pure Mario Furlan “Stone”, che fondò i City Angels a Milano, nel 1994; e il coordinatore di Palermo, Davide Minio “Paolo”. Nell'incontro sono stati premiati i 26 volontari che durante la pandemia hanno dedicato ancora più tempo ad aiutare. Ecco i nomi dei volontari premiati: Paolo Corti, Mattia Rodoni, Miriam Galimberti, Luana Riva, Luigi Conti, Fabienne Polli, Luca Fernades, Sonia Greco, Winai Jäger, Clarissa Lucchini, Nadia Morandi Sargenti, Michelle Conti, Valentina Menta, Antonio Chiarella, Antonella Candolfi, Tiziana Bordon, Dino Lafranchi, Gemma Barzaghi, Romina Lorenzetti, Manuela Crameri, Filippo Russo, Sharon Künzle, Andrea Bianchi, Leonardo Fortino, Roberta Methnamy, Romano Guerini. Promossi a caposquadra due volontari della sezione di Lugano: Sonia Greco e Michelle Conti. Per la sezione di Chiasso Romina Lorenzetti è stata promossa ViceCooordinatrice, e Gemma Barzaghi vicecaposquadra.
Da quando, in marzo, si è diffuso il Covid, i City Angels si sono impegnati a sensibilizzare la popolazione sull’utilità di seguire le disposizioni diramate dalle Istituzioni. Hanno donato migliaia di mascherine, prima per conto della Tpl Sa e poi per conto proprio, grazie al sostegno di due aziende ticinesi. Hanno donato alimenti a decine di over 65 e allestito un magazzino alimentare per la raccolta di cibo da destinare ai ticinesi in difficoltà. Proprio oggi il coordinatore della sezione di Lugano, Giuseppe Modica, annuncia che gli Angeli si stanno organizzando per riprendere la distribuzione della spesa a favore di quanti che non se la sentono di andare nei negozi per paura del contagio. Progettano inoltre l'aquisto di un veicolo con cui raccogliere generi alimentari e consegnarli a chi è in difficoltà e a coloro che, per motivi di salute e per timore del virus, non possono recarsi nei negozi a comprarli.