Fissata al 3 novembre l'udienza in Corte di Cassazione per discutere il ricorso presentato contro la sentenza sul fallimento della casa da gioco dell'enclave.
Si fanno meno minacciose le nubi che si sono formate, negli ultimi due anni, sul cielo di Campione d'Italia. Si svolgerà, infatti, il prossimo 3 novembre l'udienza in Corte di Cassazione, per discutere il ricorso presentato dalla Banca popolare di Sondrio (Bps) contro la sentenza della Corte d'appello di Milano che aveva annullato quella emessa dal tribunale di Como e con la quale, il 27 luglio del 2018, era stato disposto il fallimento per insolvenza della società di gestione del casinò dell'enclave. Un 'nodo' su cui ha preso posizione anche la curatela fallimentare che ha presentato un controricorso, sempre in Cassazione, contro l'annullamento della sentenza della Corte d'appello di Milano che ha annullato quella, in primo grado, del tribunale lariano.
La fissazione dell'udienza è dunque letta nel piccolo paese sul Ceresio, confrontato con una difficile crisi economica, una buona notizia sia per Campione d'Italia sia per il futuro della casa da gioco, soprattutto alla luce del fatto che, secondo il Ministero degli interni italiano, che ha risposto con una nota all'attuazione data all'ordine del giorno del deputato della Lega Simone Billi, "ogni soluzione per riaprire il casinò deve necessariamente passare per la conclusione del procedimento fallimentare", nelle mani, come detto, della Corte di Cassazione. Ricordiamo, come il motivo principale del ricorso di Bps è la violazione delle norme, da parte della Corte d'appello di Milano, nell'affermare "la fallibilità di Casinò di Campione Spa".