I comunisti in linea con le critiche espresse dal sindacato Vpod. Ribadita l'opposizione a una pratica che 'mina il clima di lavoro nell'amministrazione'
Meritocrazia a Lugano, la Sezione luganese del Partito comunista esprime preoccupazione in merito alla presa di posizione del sindacato Vpod, che, in relazione al ‘’Sondaggio sulla valutazione del personale dello scorso 14 luglio 2020’’, ha messo in evidenza una serie di problematiche nell’applicazione nella gestione del personale della Città. Di fronte alle numerose indicazioni negative dei collaboratori, la Vpod si è spinta ad affermare ‘’come non sia possibile andare avanti con l’idea di salario condizionato dalla meritocrazia’’. Considerazioni che il Pc condivide. Tuttavia, i comunisti rilevano come, "al momento del voto sulla revisione del Rod che nel 2018 ha introdotto un sistema salariale fondato sul merito, dai banchi del Consiglio comunale di Lugano fossero ben poche le riserve espresse sul principio. Allo stesso Partito socialista, al quale va comunque riconosciuto lo sforzo per ottenere maggiori controlli e trasparenza sulla valutazione annuale dei dipendenti, erano sfuggiti i pericoli insiti nella meritocrazia". Secondo i comunisti, occorre perciò fare chiarezza sulle rimostranze sollevate dai collaboratori e, d’intesa con il personale e i sindacati, prendere le misure necessarie a salvaguardare il clima di lavoro nell’amministrazione comunale. Ricordando che il nuovo sistema dovrà venire ancora ratificato dal Municipio (e non dal Consiglio comunale, come avrebbe dovuto essere), il Pc ribadisce la propria opposizione.