Il Mat e l'associazione Zentero presentano il libro di testimonianze di volontari attivi nel sostegno agli anziani nel peggiore periodo del coronavirus
"Nella lista della spesa figurava un 'finocchio maschio'. Ovviamente, per non dimostrarmi così fuori dalla realtà ortofrutticola, non chiesi spiegazioni alla signora Giovanna (nome di fantasia), bensì, una volta arrivato alla Migros di Cassarate, mi rivolsi a una gentile commessa. Tutt'attorno, vi erano delle persone e quando chiesi la differenza tra i finocchi, se ci fossero davvero maschio e femmina, si misero tutti a ridere. Per fortuna portavo la mascherina e il rossore sulle guance non si vide. La commessa mi spiegò che il finocchio maschio, molto più rotondo si può mangiare crudo, mentre il finocchio femmina è più allungato e bisogna prima bollirlo". Questo è solo un passaggio della testimonianza scritta dal consigliere comunale di Lugano e deputato in Gran Consiglio Tiziano Galeazzi, presente oggi alla conferenza stampa. È stato il primo politico a livello cantonale che a fine febbraio, mentre la grande maggioranza prendeva sotto gamba l'affacciarsi del Covid 19, lanciò allarme. L'aneddoto si può leggere nel libro "La spesa ai tempi del coronavirus" di recente pubblicazione.
Un libro che è una raccolta di esperienze e testimonianze vissute e scritte da una decina di volontari durante l’aiuto fornito alla popolazione anziana nel periodo del Lockdown. Ad aderire all'iniziativa, promossa dal Movimento artistico ticinese (Mat) assieme all'associazione Zenzero, una trentina di persone che portato la spesa a chi non poteva farla personalmente. L'idea, ha spiegato Mirko D'Urso, fondatore e direttore del Mat, è nata il 9 marzo, in concomitanza con la chiusura del centro artistico, qualche giorno prima che le autorità cantonali decidessero di introdurre il Lockdown. Già allora si sconsigliava di vivamente alle persone over 65 di uscire di casa. Da questo contesto delicato e rischioso nasce l'iniziativa del servizio di volontariato per portare a casa degli anziani le spesa e per i trasporti legati a esigenze sanitarie. È stato così attivato un gruppo whatsapp che ha dapprima radunato gli allievi e i genitori del Mat a cui poi si è aggregato un gruppo di persone fra cui Galeazzi, «con il quale non sono sulla stessa linea ma l'esperienza ci ha riunito», ha osservato D'urso.
«Mi auguro che non succeda più una situazione del genere ma l'esperienza mi ha arricchito molto dal punto di vista umano - ha dichiarato Galeazzi. -. Ho potuto vedere con i miei occhi il disagio sociale e la povertà materiale di diverse persone. In questo contesto difficile è emersa la solidarietà del nostro paese». Una solidarietà che si è tradotta in 400-500 spese consegnate a domicilio a circa 150 nuclei familiari nel periodo in cui l'iniziativa ha 'girato' a pieno regime, ossia per otto settimane. Per Jane Lepori, presidente dell'associazione Zenzero, attiva soprattutto in Africa a sostegno delle donne e a favore dell'ambiente, l'esperienza è stata l'occasione per toccare con mano una realtà che resta spesso sotto traccia alle nostre latitudini: quella delle famiglie di woorking poor, che solvente sono donne sole con figli a carico che non riescono ad arrivare a fine mese e che erano in difficoltà già prima del Lockdown. «In quel periodo l'attività dell'associazione si è dedicata interamente al nostro territorio. Un'attività che stiamo continuando anche adesso visto che ce n'è bisogno. Peccato dover dire che i servizi cantonali se ne stiano approfittando deducendo il nostro aiuto dai sussidi. Lo trovo scorretto, noi non possiamo sostituirci al sostegno degli enti pubblici, viviamo di donazioni», ha detto Lepori.
Pure la Città ha vissuto intensamente il Lockdown, ha sottolineato la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi: «Sono stati tanti i gruppi spontanei che hanno promosso azioni solidali. Vi hanno partecipato anche una trentina di collaboratori della Città. L'istituzione ha fatto la propria parte e numerose associazioni, fra le quali gli Scout, si sono attivate per alleggerire il disagio e la solitudine di una parte della popolazione. Da quella esperienza è emersa la necessità di un maggiore coordinamento e di conoscenza reciproca delle varie realtà solidali. L'emergenza ha fatto emergere la necessità di allargare la rete di solidarietà». Il libro costa 12 franchi ed è «nato da una battuta in chat», ha ricordato Monique Mazreku. Da giovedì sarà possibile ordinarlo scrivendo una email a direzione@m-a-t.ch e lo si troverà in diverse librerie del luganese. L’incasso verrà devoluto al Mat per coprire le perdite dovute al lockdown e per creare nuove borse di studio per allievi in difficoltà economica.