L'imprenditore italiano residente nel Luganese, che commerciava in mascherine e guanti in lattice, è accusato di aver beneficiato illegalmente di 600mila franchi.
Avrebbe confessato il 47enne italiano residente nel Luganese arrestato a inizio mese (cfr. 'laRegione' del 4 luglio) per una truffa legata ai crediti Covid. L'uomo ha chiesto di espiare anticipatamente la pena e punterebbe a un processo in tempi rapidi nella formula del rito abbreviato. L'imprenditore – questo il nuovo e curioso dettaglio emerso dall'indagine diretta dal procuratore Daniele Galliano e riportato dalla 'Rsi' – si occupava del commercio di mascherine e di guanti di lattice.
L'uomo è accusato di aver fornito false informazioni al fine di ottenere due crediti Covid-19 garantiti dalla Confederazione per un importo complessivo di oltre 600mila franchi. Il denaro conseguito indebitamente sarebbe poi stato utilizzato per scopi estranei a quanto stabilito dall'Ordinanza sulle fideiussioni solidali e, in particolare, per far fronte a spese personali.