Luganese

Casinò di Campione, la perdita più grave: 120 milioni di euro

Ecco la stima del deficit accumulato dalla casa da gioco a quasi due anni dalla sua chiusura. L'incasso giornaliero medio era di 250 mila euro

La casa da gioco
(TI-PRESS)
5 luglio 2020
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A quasi due anni dalla chiusura del Casinò di Campione d'Italia (27 luglio 2018) c'è chi fa di conto per dire che ''sono andati in fumo oltre centoventi milioni di euro''. Stima che tiene conto anche del periodo del lockdown. I soldi andati in fumo sono la conseguenza diretta dei mancati incassi (250 mila euro la media giornaliera precedente la chiusura della casa da gioco) a seguito della cessazione dell'attività dovuta al fallimento della Casinò di Campione d'Italia, società di gestione della ''cattedrale laica'' di Mario Botta. Una somma enorme quella andata in fumo, o meglio che si è indirizzata verso altri casinò, incominciando da quelloi di Mendrisio, e in misura minore, anche quello di Lugano, anche se a beneficiarne sembra essere stato soprattutto il gioco illegale. Un motivo in più per riaprire la casa da gioco dell'enclave, così come sono tornati a chiedere al Governo di avviare un percorso condiviso. Lo hanno chiesto con una lettera inviata al viceministro all'Economia Antonio Misiani, al viceministro dell'Interno Matteo Mauri, al sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e al senatore del Pd Alessandro Alfieri, e per conoscenza, al prefetto di Como Ignazio Coccia, al commissario prefettizio del Comune Giorgio Zanzi e al consigliere della Regione Lombardia Angelo Orsenigo. I sindacati chiedono "una convocazione urgente, anche in modalità telematica nel rispetto delle normative sul distanziamento sociale causa pandemia da Covid-19, al fine di intraprendere quel percorso condiviso finalizzato alla riapertura della Casa da gioco campionese, ormai non più procrastinabile, stante il perdurare di una situazione di estrema precarietà per gli ex lavoratori. Oggi ancor di più, con la grave situazione economica in cui versa l'enclave, riteniamo doveroso da parte del Governo attivarsi affinché una realtà economica importante, quale da sempre è stato il Casinò di Campione, non vada persa''.  A ''La Regione'' risulta nelle ultime settimane che il governo, o meglio il sottosegretario Baretta (sua la delega sui casinò) è tornato a chinarsi sul ''capitolo casi di Campione d'Italia''.