Luganese

Al Cct di Lugano un 10° anno per maturare, per orientarsi

La scuola privata di viale Cattaneo offrirà da settembre una novità per i giovani che hanno terminato l'obbligo scolastico ma non sanno ancora cosa fare

Margaret De Lorenzi e Paola Crivelli, rispettivamente direttrice e docente al Cct di Lugano (Foto Ti-Press)
9 giugno 2020
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Meno di due settimane e quest'atipico anno scolastico finirà. Per circa 3'000 allievi questo giugno coincide con il termine della scuola dell'obbligo. Un passaggio importante, per taluni vissuto con ansia. Non sono rari i ragazzi – nonostante l'importante dispendio di energie in tal senso profuso dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs) – che si ritrovano al termine della quarta media a non avere le idee in chiaro sul proprio futuro. Per aiutare a trovare una propria strada, da settembre, ci sarà un'opportunità in più. La Formazione Linguistica e Culturale (Cct), storica scuola privata di Lugano, proporrà infatti il '10° anno orientativo'. Per capire di cosa si tratta abbiamo intervistato la professoressa Paola Crivelli (ideatrice del progetto) e la direttrice dell'istituto Margaret De Lorenzi.

In cosa consiste il '10° anno orientativo'?

È un anno di scuola a tempo pieno, che segue il calendario scolastico, ma un po' diverso rispetto a quello che canonico. Tre pomeriggi alla settimana ci sono delle attività non prettamente scolastiche: per muoversi, per fare, per incontrare. Inoltre, si propone molto orientamento. Il Decs fa enormi sforzi in questo campo, ma spesso si tratta di un orientamento molto teorico. In Ticino c'è una grande offerta formativa, che per varie ragioni è poco nota.

Però, alle scuole medie, sono previsti periodi di stage per ragazzi che lo desiderano.

Sì, sono delle opportunità importanti, ma la nostra impressione è che siano un po' brevi. Al Cct abbiamo il vantaggio di lavorare con un numero limitato di ragazzi, potendo organizzare così degli stage di gruppo per far fare delle esperienze il più possibile realistiche.

In cosa si differenzia la vostra offerta da quelle già esistenti, nel pubblico e nel privato?

L'offerta sul mercato è meno completa di quella che intendiamo offrire noi. Vorremmo anche responsabilizzare i ragazzi, aiutarli a trovare se stessi. Dare loro la possibilità di maturare un po'. Una volta alla settimana si esce dalla scuola e si va a visitare agricoltori, fabbriche, ma anche il Gran Consiglio o il Tribunale federale. In alcuni casi, potranno venire anche degli ospiti a spiegare la propria professione. Abbiamo tante possibilità, molti contatti con professionisti della regione che verranno a spiegare la loro professione. Proporremo inoltre altre attività come il lavoro del legno, la creazione di gioielli, la fotografia, l'arrampicata, il ballo. Per quanto possibile, si cercherà di tener conto degli interessi dei ragazzi. 

Come mai attività così atipiche?

Abbiamo notato che i ragazzi spesso sono un po' pigri, e vogliamo proporre attività che escano dall'ordinario li mettano in movimento, sia fisicamente che interiormente: per suscitare interesse. Inoltre sono occasioni preziose per venire in contatto con professioni magari non contemplate. Possono svilupparsi anche dei talenti.

Da dove nascono l'idea e l'esigenza dell'iniziativa?

Deriva da un piccolo gruppo di insegnanti, attivi in Ticino nei diversi ordini scolastici, sia nelle realtà pubbliche che in quelle private. Ci siamo resi conto che per diversi ragazzi che terminano l'obbligo scolastico è difficile fare delle scelte: non si sentono pronti. Ci sembra che a 15 anni ci siano delle problematiche adolescenziali che li rendono poco attenti agli appelli dei genitori, dei docenti, degli adulti. Quest'ultimi d'altra parte conoscono l'importanza di una buona formazione. Ci siamo quindi convinti che un decimo anno di scuola potrebbe essere utile. Però un decimo anno quale semplice proseguo di quanto fatto fin lì non è necessariamente una soluzione, per questo abbiamo pensato a una formula innovativa. 

Come sarà strutturato l'anno concretamente?

L'insegnamento sarà a blocchi. Nella prima parte della mattinata si insegnerà per 4-5 settimane la stessa materia, per poi passare a un'altra materia. Questa struttura permette di approfondire, di dare più spazio alle reazioni che suscitano le lezioni nei ragazzi. È inoltre un modo per rompere la routine rispetto ai programmi scolastici tradizionali. Naturalmente ci sono delle materie, come ad esempio le lingue straniere, per le quali è più adeguato un insegnamento settimanale per mantenere la regolarità. L'insegnamento è molto personalizzato, con al massimo dodici allievi per classe. Una sorta di tutoring. E poi, ci sono tutte le attività non prettamente scolastiche delle quali abbiamo già parlato, che costituiscono un importante tassello del programma. 

A chi si rivolge?

A tutti i ragazzi che hanno finito le medie e che indipendentemente dai risultati scolastici non sanno ancora bene cosa fare, che non sono ancora pronti o che devono rinforzare quello che hanno imparato. Il corso si rivolge pure a ragazzi che hanno già effettuato un passo nel post-obbligatorio, ma che si è rivelato infelice e deve essere ricalibrato. A livello di età avremo ragazze e ragazzi fra i 15 e i 17 anni, con livelli scolastici eterogenei, affinché si creino dinamiche più interessanti. Non possiamo però farci carico di ragazzi con grandi difficoltà sia nell'apprendimento sia nel comportamento. Ogni caso verrà valutato singolarmente durante un colloquio coi ragazzi e con la famiglia (non si esclude ad esempio di poter integrare anche chi non abbia raggiunto la licenza media).

Ci saranno delle valutazioni?

Sì, durante tutto l'anno scolastico. Alla fine si otterrà un certificato con una valutazione dettagliata di quanto è stato fatto. Desideriamo che i partecipanti abbiano dei documenti che attestino le loro capacità in modo più personalizzato che in una semplice pagella. Ci rendiamo conto che spesso gli scolari sono insicuri, non sono coscienti di cosa sappiano fare. Ci auguriamo di rendere i giovani più consapevoli di quanto acquisito e delle loro potenzialità, perché questo infonde sicurezza.