La cifra emerge dalla risposta a un'interrogazione del Ppd. Durante la crisi, per tutti gli altri dipendenti è garantito lo stipendio integrale
Sono 37 i dipendenti della Città di Lugano attivi su chiamata. E nessuno di questi, dall'inizio della crisi pandemica, è stato chiamato a svolgere la propria funzione. Cifre che emergono dalla risposta a un'interrogazione del Ppd.
Di questi 37, la maggior parte (26) sono occupati in varie mansioni – operai generici, custodi, guardarobieri, mascherine, cassieri – al Palazzo dei congressi, 8 si occupano dell'accompagnamento degli allievi dell'Istituto scolastico alle visite dentistiche e i restanti 3 garantiscono compiti di pulizia e custodia. Non essendo stati chiamati a svolgere il proprio impiego, non hanno nemmeno percepito uno stipendio. Pur avendolo valutato, il Municipio ha infine deciso di non attivare misure finanziarie a loro sostegno: "In nessuno dei 37 casi si tratta di attività con un reddito tale da poter essere considerato fonte primaria di sostentamento degli interessati". Tuttavia, 3 collaboratori che lavoravano con una certa regolarità hanno dovuto annunciarsi alla disoccupazione.
Viceversa, l'esecutivo sottolinea che tutti i dipendenti della Città che hanno un contratto che prevede un monte ore di lavoro definito e garantito a priori hanno diritto durante la crisi allo stipendio ordinario integrale. E questo indipendentemente dal fatto che abbiano lavorato sul posto di lavoro, da casa, in attività alternative, o siano stati a casa inattivi su indicazione del datore di lavoro.