La sezione sostiene che "rivalità personali e individualismi hanno minato lo spirito di collegialità nell’esecutivo. E l'intesa con Direttiva e Comitato'
“La sezione ha dovuto prendere atto che, nell’ultima legislatura e negli ultimi due anni, il funzionamento del Municipio è stato caotico e carente, compromesso da numerose assenze di persone e soprattutto dalla mancanza di coesione tra i Plr del Municipio. Rivalità personali e individualismi hanno minato lo spirito di collegialità nell’esecutivo. Tensioni interne al Municipio che hanno anche compromesso l’intesa con gli organi partitici quali la Direttiva e il Comitato”.
'Non si poteva andare avanti così'
È questo il retroscena di quanto capitato a Morcote dal punto di vista della sezione Plr di Morcote in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Nicola Brivio e del municipale Massimo Suter. Entrambi, assieme al vicesindaco Andrea Soldini, scrive la sezione Plr, “non hanno accettato il voto dell’assemblea del Plr di Morcote del 17 gennaio. E la sezione ha ritenuto “doveroso puntualizzare i fatti e rimandare al mittente certe affermazioni non corrette e non veritiere”. E alla luce dei problemi evidenziati all’inizio dell’articolo, la sezione scrive che così “non si poteva andare avanti e la Commissione cerca si era messa all’opera già nell’ottobre 2019 per trovare nuove persone, interpellando i municipali uscenti per capire se una ricomposizione avrebbe permesso loro di smussare gli angoli e di rientrare nell’esecutivo con meno frizioni e più spirito di squadra”.
'Dal sindaco un comportamento ambiguo'
Però, sono insorti problemi. La Commissione cerca ha integrato nella lista “il sindaco uscente (anche per garantire una certa continuità e una memoria rispetto alla passata legislatura). Quest’ultimo ha tuttavia adottato un comportamento ambiguo, dichiarandosi di principio non contrario a figurare nella lista, ma tenendosi in riserbo di comunicare più avanti la sua decisione finale”. E le riserve le ha sciolte dopo 3 mesi, all’assemblea del 17 gennaio, dichiarando di non riconoscersi più negli obiettivi del partito cantonale, tantomeno in quello comunale, e che non era disposto a rimettersi a disposizione per le elezioni. Da qui, la successiva assemblea che ha rivotato la lista dando mandato alla Commissione di sostituire il suo nome.