Pubblicate le statistiche sulle presenze dei politici in Consiglio comunale e nelle commissioni nel 2019. Plr maglia nera
Novantuno presenze totali. Tenendo conto delle sedute di Consiglio comunale (Cc) e delle commissioni nelle quali siede (Gestione e Petizioni nel caso specifico), il consigliere comunale Peter Rossi (Plr) è stato il più virtuoso ‘alunno’ del legislativo luganese nel 2019. È quanto emerge dal ‘registro’ pubblicato nei giorni scorsi sul sito della Città. Un conteggio delle assenze dei consiglieri comunali, dal quale emerge che – facendo una mera media matematica – il partito con meno assenze sulle undici sedute di Cc svoltesi l’anno scorso è il Ps: 0,7 per persona. Seguono i Verdi (1,0), il Ppd (1,6), la Lega e l’Udc a pari merito (1,7) e fanalino di coda è proprio il partito di Rossi: 2,2.
Fra i 'rossi' nessuno ha sfigurato
I rappresentanti più presenzialisti sono stati l’anno scorso quindi fra le fila dei socialisti. Conteggiando anche i due comunisti che fanno gruppo e l’indipendente Jacques Ducry, oltre la metà non ha mancato neanche una seduta: Antonio Bassi, la capogruppo Simona Buri, Ducry, il Pc Demis Fumasoli e il presidente Raoul Ghisletta. Ma fra i ‘rossi’, nessuno ha davvero sfigurato. Una sola assenza per Tessa Prati e il vicecapogruppo Carlo Zoppi, due mancanze per la vicepresidente Nina Pusterla e l’altro comunista Edoardo Cappelletti. Andando a spulciare fra le commissioni, la palma di Stakanov spetta a Fumasoli: 20 presenze su 20 nell’Edilizia.
Bene Buri in Gestione (30/33), meno Pusterla: 23/33. A livello di tempo, la commissione più impegnativa è quella delle Petizioni (47 sedute in totale) – e Ghisletta non sfigura con 42 presenze –, mentre quella più ‘leggera’ è stata la Pianificazione, dove siedono Zoppi (11 su 14 sedute totali) e Prati (5/7, essendo subentrante).
Molto presenti anche i Verdi. Il capogruppo Nicola Schönenberger non ha mancato neanche una seduta di Cc, ma ha fatto meno bene in Pianificazione (4 su 7, gli è subentrata Prati). Una sola assenza in Cc per Danilo Baratti, ben presente nelle Petizioni (41/47), due in Cc per Michaela Lupi.
Al leghista Stefano Gilardi il record negativo di presenze
Dall’altra parte dell’agone politico, molto presente il capogruppo Udc Tiziano Galeazzi (10/11 in Cc e 12/14 in Pianificazione), poco meno gli altri due: 9/11 in Cc, 16/20 in Edilizia e 31/47 in Petizioni il neopresidente Alain Bühler, 9/11 in Cc e 28/33 in Gestione invece Raide Bassi.
Sono diversi i virtuosi leghisti invece. Su tutti spicca Omar Wicht: sempre presente sia in Cc che in Petizioni, ma alle sedute di legislativo non sono mai mancati neanche il vicecapogruppo Lukas Bernasconi, Marco Bortolin, Nicholas Marioli, Lucia Minotti, Michael Nyffeler, Maruska Ortelli, Rodolfo Pulino (subentrato a Daniele Casalini) e Andrea Sanvido. Bene anche Luisa Aliprandi, il capogruppo Boris Bignasca, Andrea Censi, Sara Minoretti (tutti 10/11), Gianmaria Bianchetti ed Enea Petrini (entrambi 9/11). Abbassano una media altrimenti molto buona Ero Medolago (6/11), Norman Luraschi (5/11) e soprattutto Stefano Gilardi (1/11). Wicht a parte, nelle commissioni quelli più presenti sono stati: Bernasconi, Ortelli (entrambi 32/33), Sanvido (29/33) e Bignasca (28/33) in Gestione; Marioli (42/47) in Petizioni; Aliprandi e Minoretti (12/14) in Pianificazione. Meno presenti invece Censi in Edilizia (15/20), Petrini e Bianchetti in Petizioni (rispettivamente 31 e 36/47), Medolago e Luraschi (9 e 8/14) in Pianificazione.
Non male i popolari democratici
Se non ci fosse stato il passaggio di consegne fra Armando Boneff (0 presenze su 4) e Federica Colombo Mattei (5/5), il Ppd avrebbe avuto una media migliore. Mai mancati in Cc l’ormai indipendente Giovanni Albertini, il capogruppo Michel Tricarico, il vice Michele Malfanti e Benedetta Bianchetti. Un’assenza Lorenzo Beretta Piccoli, due Sara Beretta Piccoli e tre il presidente dimissionario Angelo Petralli. Quattro invece Anna Beltraminelli. Sempre presenti anche nelle rispettive commissioni Bianchetti (Edilizia), Tricarico (Gestione) e Malfanti (Petizioni e Pianificazione). Qualche mancanza in più gli altri: Lorenzo Beretta Piccoli (29/33, Gestione), Albertini (10/11 in Pianificazione e 28/40 in Petizioni) e Sara Beretta Piccoli (34/47, Petizioni).
Fra i liberali, positivi Paolo Toscanelli e Luca Cattaneo
I meno presenti, i liberali. Tolto l’eccellente Rossi, positivi Paolo Toscanelli e Luca Cattaneo. Entrambi mai mancati al Cc, 17/20 il primo in Edilizia, 24/30 e 3/3 il secondo rispettivamente in Petizioni e Pianificazione. In quest’ultima non è mai mancato il vicecapogruppo Mario Antonini (8/11 in Cc), 10/14 invece Morena Ferrari Gamba e Rupen Nacaroglu (10 e 9/11 rispettivamente in Cc). Bene anche i commissari dell’Edilizia, mancati un’unica volta in Cc: Ugo Cancelli, Urs Lüchinger (entrambi 19/20) e Rinaldo Gobbi (18/20). Due assenze Giovanna Viscardi, Federica Zanchi e Tobiolo Gianella (quest’ultimo 39/47 in Petizioni), tre Ferruccio Unternährer (31/33 in Gestione) e Petra Schnellmann. Non brillano la capogruppo Karin Valenzano Rossi e Deborah Moccetti Bernasconi (rispettivamente 7 e 6/11 in Cc e 24 e 26/33 in Gestione). Maglia nera infine per la giovane Martina Caldelari: solo 4/11 in Cc e 27/47 in Petizioni.
Poche vocazioni? Dossier complessi e politica incerta
Consiglieri comunali virtuosi o meno, un problema – più o meno comune a tutte le formazioni politiche – è (ri)emerso chiaramente durante l’assemblea socialista di mercoledì sera: è sempre maggiore la difficoltà dei partiti a trovare persone che vogliano mettersi a disposizione per le liste di Consiglio comunale (soprattutto) e Municipio. Ne abbiamo parlato con il politologo Oscar Mazzoleni.
«Non è un problema solo del Partito socialista, solo di Lugano, solo del Ticino – chiarisce –. È una questione sentita in tutta la Svizzera, dove ci sono i Consigli comunali (molte località hanno l’Assemblea comunale, ndr)». Ma a cosa è dovuta questa situazione? «A diversi fattori. Ci sono le pressioni alle quali sono sottoposti gli eletti, il tempo e l’energia che richiedono sempre più queste cariche. È vero che in Svizzera la politica è di milizia, ma soprattutto nelle città capita di seguire dei dossier sempre più complessi, che richiedono competenze mirate. Non a caso nelle città si punta sempre alla professionalizzazione dei municipali. Per contro nei legislativi la remunerazione è piuttosto limitata (il ‘gettone di presenza’, ndr). Oggigiorno poi crescono molto le pressioni sul piano professionale. Molti si sentono costretti a fare delle scelte».
Mazzoleni: 'Diverse strade per incentivare'
Un contesto nel quale non dovrebbero quindi stupire decisioni come quella del vicesindaco Michele Bertini di non ripresentarsi per concentrarsi su famiglia e lavoro. Mazzoleni ricorda inoltre che viviamo una fase storica in cui la carriera politica è meno una certezza e più una scommessa: «L’incertezza rende più fragili le vocazioni». E ci sarebbe un modo per incentivare questo impegno? «Le opzioni sono diverse, sebbene nessuna rappresenti di per sé una garanzia: si può incrementare la remunerazione (come si discute a Lugano, ndr); riorganizzare i partiti per renderli più attrattivi; ridare slancio all’associazionismo civico. In un modo o nell’altro, comunque, la chiave è un maggiore riconoscimento per chi si impegna per la cosa pubblica».