Pena pecuniaria per l'agente luganese che aveva rivenduto due pistole a un'ignara armeria per 350 franchi
È sfociato in un decreto d'accusa la vicenda che vedeva coinvolto un agente della polizia della Città di Lugano. Il Ministero pubblico, infatti, comunica che il Procuratore generale Andrea Pagani ha emanato una proposta di condanna nei confronti di un poliziotto, che, nel frattempo, si è licenziato. La notizia era stata anticipata dalla Regione lo scorso 26 novembre.
Le ipotesi di reato sono quelle di appropriazione indebita qualificata (siccome commessa da un funzionario di polizia), abuso di autorità e sottrazione di cose requisite o sequestrate. I fatti oggetto del procedimento penale, aperto all'inizio di ottobre del 2019, risalgono al 2015 e riguardano in particolare due pistole sequestrate che sono state in seguito vendute dall'imputato a un'ignara armeria per complessivi 350 franchi. Nel decreto d'accusa viene proposta una pena pecuniaria di 90 aliquote giornaliere sospesa condizionalmente per un periodo di prova di 2 anni con accollo di tassa e spese giudiziarie. L'ex agente avrà ora 10 giorni di tempo per interporre eventuale opposizione. Non saranno rilasciate ulteriori informazioni.