La Corte delle Correzionali di Lugano: la circostanza non si giustificava. Pena di 12 mesi sospesi. La difesa annuncia il ricorso in Appello
Una così alta velocità - 102 all'ora in un tratto di strada il cui limite è di 50 chilometri orari - «non lo giustificava la situazione. Il tribunale federale su questo punto è severo e tutela il rischio di incidenti e messa in pericolo di altri utenti della strada. Oltretutto, l'agente avrebbe dovuto approfondire gli aspetti della asserita urgenza di corsa. Non solo. Il risparmio di tempo effettivo è di pochi secondi. Così, in estrema sintesi, il giudice della corte delle assise correzionali di Lugano, Mauro Ermani, ha motivato la sentenza di condanna nei confronti dell'agente della polizia cantonale 28enne in servizio la sera del 1. giugno 2019, in qualità di capo pattuglia alla guida del veicolo 2201: dopo aver ricevuto alle 21.53, dalla centrale, via radio, la chiamata che lo informava di un incidente a Mezzovico sulla strada cantonale di uno scooterista che si trovava a terra, ha guidato a velocità ampiamente sopra il consentito. Pena: un anno di detenzione posto al beneficio della sospensione condizionale per un periodo di prova di due anni. Ma la difesa, rappresentata dall'avvocatessa Maria Galliani, ha già annunciato il ricorso contro la sentenza davanti alla Corte di appello e revisione penale.
Si tornerà dunque a parlare di questo primo caso ticinese. Una primizia alle nostre latitudine, ma non a livello nazionale - ha evidenziato il giudice Ermani, che ha spiegato che in un solo caso di flagranza di grave reato i giudici hanno mandato esente da pena un poliziotto che guidava oltre i limiti consentiti dalla legge. Devono essere date tutte e cumulativamente le condizioni perché si possa essere assolti prosciolti. Non basta azionare le sirene. L'urgenza, in particolare, non è stata ritenuta dalla Corte in questo caso.
«Ho deciso di accelerare a 102 all'ora sul limite del 50 all'ora lungo il rettilineo di Gentilino, perché la mia missione era quella di giungere sul posto dell'incidente, a terra c'era un ferito» - si era giustificato in mattinata l'imputato. La Corte ha riconosciuto come l'appuntato sia un valido agente di polizia, ma la legge non lascia spazio a sconti: la pena minima di questo reato di infrazione grave qualificata alle norme della circolazione, è di 12 mesi di detenzione.