Il Partito democratico chiede che i cinque milioni previsti come stanziamento straordinario dalla Legge di bilancio 2020 siano usati per i crediti
Un emendamento alla Legge di Bilancio 2020, presentato dal Partito democratico, per consentire all'enclave di pagare i debiti accumulati nel corso degli ultimi anni, compresi quelli nei confronti di enti e privati ticinesi. Un emendamento – che dovrebbe essere di cinque milioni di euro – in cui sta scritto che lo stanziamento straordinario è destinato ''a garantire i servizi ai cittadini'', per evitare che possa essere utilizzato per il pagamento del mutuo della nuova casa da gioco, il casinò più grande d'Europa, chiuso dal luglio dello scorso anno.
«Dal prossimo gennaio dovrei essere in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti ai quali deve essere riservata la massima attenzione» si lascia scappare Giorgio Zanzi, che conferma il pagamento dei crediti ticinesi, incominciano da quelli dei privati, prima fra tutti l'impresa che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti. Servizio messo in discussione con l'inclusione dal prossimo 1° gennaio dell'enclave nello spazio doganale europeo. Il commissario prefettizio oggi ha incontrato il titolare dell'impresa che svolge il servizio che per continuare a farlo anche dopo l'inizio del 2020 chiede garanzie. Su questo versante stanno lavorando il Ministero dell'Ambiente italiano, Regione Lombardia e Canton Ticino.
Un altro emendamento, presentato dal senatore dem Alessandro Alfieri, riguardo a Campione d'Italia si riferisce all'articolo 70, che istituisce un'mposta locale sul consumo, fortemente criticata dal Comitato Civico campionese, in quanto la misura oltre a complicare la vita dei cittadini, anche dal punto di vista burocratrico, si traduce in aumento delle tasse, in una comunità priva di lavoro a causa della chiusura del Casinò e degli esuberi in comune. L'emendamento chiede di applicare alle merci al seguito dei residenti nell'enclave i regimi di franchigia previsti dall'Italia e dalla Svizzera, che esenta dall'Iva europea e svizzera alcune tipologie di beni e mobili. L'articolo in questione presenta numerose criticità tanto che gli stessi funzionari del Ministero delle finanze che lo hanno scritto lo stanno riscrivendo.
Nel frattempo alla 'Regione' risulta che il Ministero delle Finanze dovrebbe rispondere in modo affermativo alla lettera che il Consiglio di Stato (Cds) ticinese ha inviato mercoledì scorso al commissario prefettizio Giorgio Zanzi, con la quale chiede di conoscere entro il 2 dicembre la disponibilità da parte italiana “a compiere i dovuti passi organizzativi e normativi” legati ad alcune misure conseguenti all'inclusione dello spazio doganale europeo. La lettera del Cds è finita sul tavolo del vice ministro delle Finanze Antonio Misiani che il 2 dicembre (coincidenza del tutto casuale) sarà a Como per un incontro in Prefettura. In quella sede si conosceranno molte cose sul futuro di Campione d'Italia.