Luganese

Raoul Ghisletta: 'Il Mattino ha violato il segreto d'ufficio'

Il socialista luganese chiede al Municipio cittadino di prendere posizione sul rapporto pubblicato dal domenicale riguardante la naturalizzazione dell'imam

Il presidente della sezione socialista di Lugano (Ti-Press)
12 novembre 2019
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Come intende procedere il Municipio di Lugano, "vista l'avvenuta violazione del segreto d'ufficio"? È quanto si chiede il presidente della sezione socialista cittadina Raoul Ghisletta (primo firmatario) in un'interpellanza, riferendosi all'estratto del rapporto della Commissione delle petizioni relativo alla naturalizzazione dell'imam di Viganello Radouan Jelassi, pubblicato domenica scorsa dal 'Mattino' e firmato dal municipale leghista Lorenzo Quadri.

Nell'articolo in questione pubblicato dal domenicale, Quadri, direttore del giornale, ha rinfacciato allo stesso Ghisletta di aver stilato un rapporto favorevole alla concessione dell'attinenza comunale a Jelassi. Attinenza poi effettivamente concesssa dal legislativo di Lugano nel 2016, ma preavvisata negativamente da Berna per sospetti legami con il terrorismo islamico. Ghisletta da parte sua aveva affermato a 'laRegione' che né in Commissione delle petizioni («dove ci sono quattro leghisti su 13 commmissari») né in Municipio («dove Quadri è presente») e nemmeno in Consiglio comunale nessuno ebbe da eccepire.

Nell'interpellanza pubblicata oggi si ricorda inoltre che "i relatori e i membri della Commissione delle petizioni esaminano 200-300 messaggi municipali all’anno, che sono favorevoli alla naturalizzazione di petenti, come nel caso del signor Jelassi: il Municipio fornisce alla Commissione delle petizioni tutta la documentazione richiesta dalla legge per la naturalizzazione (documenti, attestazioni, attestati di pagamento delle imposte, assenza di precedenti penali, risultati dell’esame, ecc); il relatore elabora una scheda riassuntiva sulla documentazione ricevuta relativa ad un petente e la Commissione delle petizioni incontra poi il petente per una quindicina di minuti per stabilire se egli parla la lingua italiana e se è ben integrato. Si tratta di un lavoro lungo e faticoso, di tipo prevalentemente amministrativo, dove i margini d’apprezzamento sono minimi".

Ghisletta, assime a Danilo Baratti (Verdi), Antonio Bassi (Ps), Simona Buri (Ps), Tessa Prati (Ps), Nina Pusterla (Ps) e Carlo Zoppi (Ps) chiedono quindi al Municipio di Lugano di rispondere alle seguenti domande:

  1. Il Municipio ritiene innanzi tutto politicamente accettabile che il municipale Lorenzo Quadri attacchi in un articolo denigratorio a fini elettoralistici il relatore della Commissione delle petizioni per aver firmato con altri consiglieri comunali il rapporto commissionale positivo concernente il messaggio municipale favorevole alla naturalizzazione del signor Jelassi?
  2. Il messaggio municipale e il rapporto commissionale sulla naturalizzazione del signor Jelassi, come tutti gli altri messaggi e rapporti riguardanti le naturalizzazioni, non vengono pubblicati dalla Città: il Municipio conferma che il rapporto concernente  la naturalizzazione del signor Jelassi è un documento riservato, soggetto a protezione dei dati e non divulgabile pubblicamente dal municipale Lorenzo Quadri o da altri?
  3. Chi nell’Amministrazione comunale ha fatto visionare o trasmesso al municipale Lorenzo Quadri il rapporto della Commissione delle petizioni sulla naturalizzazione del signor Jelassi? Quando? Perché?
  4. Chi ha indicato al municipale Lorenzo Quadri la data della decisione del Consiglio comunale di Lugano sulla naturalizzazione del signor Jelassi? Quando? Perché?
  5. Quali passi intende intraprendere il Municipio sul piano legale, vista l’avvenuta violazione del segreto d’ufficio e l’avvenuta pubblicazione di dati personali a pagina 10 del Mattino della Domenica del 10.11.19?
  6. Ritiene politicamente corretto e giusto che il municipale Lorenzo Quadri, visto il suo modo di denigrare gli stranieri, il lavoro della Commissione delle petizioni e chi favorisce l’integrazione degli stranieri presenti a Lugano, conservi ancora, come se nulla fosse, la direzione politica del Dicastero integrazione e informazione sociale?