Nel pomeriggio in centro un gruppo ha sfilato per le strade nella protesta promossa dal Collettivo R-Esistiamo dopo il caso di Mark
Non hanno digerito quella che definiscono una "deportazione", sono scesi lungo le strade di Lugano e lo hanno urlato ai quattro venti. Una cinquantina di giovani, alcuni dei quali studenti del Csia, hanno messo in scena in corteo parecchio 'rumoroso' e a tratti movimentato. Nella manifestazione promossa dal Collettivo R-Esistiamo contro i rimpatri forzati e in solidarietà con il 19enne Mark che giovedì è stato rinviato in Ucraina, c'è anche stato un momento di tensione.
In mezzo a corteo, si era infilata una persona che forse avrebbe fatto meglio a lasciar perdere. Secondo i manifestanti, stava provocando con frasi offensive, a sfondo razzista e nazista mentre filmava i partecipanti. Poi alcuni lo hanno invitato a smetterla ed è scoppiato un tafferuglio con tanto di intervento della polizia. A alcuni agenti sono intervenuti con le maniere forti usando anche lo spray al pepe, stando al racconto di una manifestante.
È appena giunto in redazione un comunicato degli studenti dello Csia secondo cui avrebbe dovuto essere una manifestazione non violenta: quando il corteo si è fermato in via Pretorio, un "uomo estraneo al corteo ha aggredito una ragazza, prendendola per il collo e strattonandola violentemente contro un bus. Al che è intervenuta la polizia prendendo di mira i giovani ma non l'aggressore. Alcuni agenti hanno usato lo spray al pepe seminando il panico".
E i giovani colpiti dallo spray, prosegue il comunicato, "sono svenuti, hanno vomitato e riportato bruciori agli occhi e alla pelle. L'intervento ha interessato anche una passante che ha poi dovuto essere ricoverata all'ospedale, mentre l'aggressore se ne è potuto andare liberamente". L'intento del corteo era però assolutamente pacifico, precisano i giovani. Un corteo a cui è stato poi negato l'accesso a piazza della Riforma dall'ampio dispositibo di agenti dispiegato.
La giornata di protesta è cominciata al carcere, in seguito i partecipanti hanno inscenato una sorta di sciopero presso lo Csia e sono passati della stazione Ffs di Lugano. Poi il gruppo si è ritrovato alle 13.30 a Piazza Molino Nuovo, da dove è partito verso il centro fermando di fronte a Palazzo di giustizie poi alla Pensilina, dove c'è stato anche un contatto in diretta con Mark che ha raccontato gli ultimi sviluppi della sua brutta avventura.